Via libera del Consiglio Comunale per Villa d’Elboeuf

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PORTICI – Il Consiglio Comunale ha votato per il salvataggio di Villa d’Elboeuf, lo storico edificio che si affaccia sullo specchio d’acqua del porto borbonico del Granatello.
La proposta di esercitare il diritto di prelazione è stata approvata con sedici voti favorevoli della maggioranza, composta dalle liste civiche Un Progetto per Portici, Rinnovamento Democratico Adesso, Go- Giovani Organizzati e dai consiglieri di Sel, Verdi, Udc e Partito Socialista Italiano.
Tra le fila dell’opposizione c’è stato il voto favorevole  di Enzo Ciotola del Pdl.
Assenti i consiglieri del Pd che hanno abbandonato l’aula prima dell’inizio del dibattito.
L’assemblea straordinaria monotematica era stata convocatadal presidente Fernando Farroni per rispettare i tempi previsti dalla legge nella procedura  dell’esercizio di prelazione.
Il destino della settecentesca villa dopo il voto del Consiglio passa dunque nelle mani del ministero dei Beni e le Attività Culturali che dovrà decidere in tempi brevi se esercitare il diritto di prelazione o rinunciare; a quel punto la decisione spetterà nuovamente al Consiglio comunale di Portici che potrà deciderne l’acquisto.
Il  bene era stato in precedenza acquistato all’asta da una società immobiliare nell’ambito di una procedura esecutiva pendente presso il tribunale di Napoli.
Nei giorni scorsi la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli aveva trasmesso una comunicazione al Comune di Portici per notificare che lo scorso 30 settembre le era giunto il decreto di trasferimento del bene espropriato a favore della società. Da qui la decisione dell’Amministrazione comunale di riunirsi in seduta straordinaria sabato 19 ottobre.
Ha dichiarato il sindaco Nicola Marrone: «Piena soddisfazione per la scelta che proietta la città nella giusta direzione dello sviluppo turistico. Al momento registro la volontà del Consiglio comunale e auspico l’intervento diretto del ministero dei Beni e le Attività Culturali per l’acquisto di una struttura il cui interesse architettonico va oltre la dimensione locale».
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