"Il ragazzo invisibile", la recensione

Il ragazzo invisibile (3)NAPOLI – L’adolescenza è una fase della vita molto importante per tutti gli esseri umani, poiché è un periodo caratterizzato spesso da grandi cambiamenti e decisioni da prendere che segneranno la personalità di un individuo per l’età adulta. Molti ragazzi, che potremmo definire semplicemente “timidi” ed “introversi”, vivono questo periodo della propria vita in maniera non facile. È questo il caso del protagonista di “Il ragazzo invisibile”, film di Gabriele Salvatores.
LA TRAMA – Michele Silenzi, interpretato in maniera abbastanza convincente dal giovane esordiente Luigi Girardello, è un ragazzo tredicenne che vive a Trieste insieme alla madre poliziotta Giovanna (Valeria Golino) e alla sorellina Candela (Assil Kandil). Egli convive tutti i giorni con i classici problemi che hanno molti dei suoi coetanei e tra questi ci sono dei bulli che a scuola lo umiliano e si divertono a pestarlo.
All’inizio del film questi bulli lo perseguitano con fucile per il paintball e gli rubano anche i soldi che voleva usare per comprare un costume da Spiderman. L’obiettivo di Michele è quello di andare alla festa di Halloween organizzata dalla ragazza verso cui ha una cotta: Stella, interpretata dalla giovane Noa Zatta. Per rimediare al problema del furto di denaro, il protagonista decide di comprare un costume da pochi soldi in un negozio cinese che però sembra più che altro un pigiama. Dopo la festa, che abbandona subito dopo aver subito davanti ai propri compagni di scuola l’ennesimo atto di bullismo, si risveglia il mattino seguente nella sua casa e si accorge di non essere più visibile. Dopo un breve momento di sorpresa, mista a paura, decide di usare questa invisibilità per fare alcune cose che un ragazzo come lui sogna da sempre: punire i bulli che lo perseguitano e stare vicino alla ragazza che gli piace. Sulle sue tracce però c’è una una società segreta russa che da anni lo cerca e che è disposta a tutto pur di catturarlo. Michele, ad un certo punto, dovrà decidere se continuare a vivere nell’ombra, nascondendosi, oppure prendere coscienza delle sue capacità e fare delle cose che inizialmente non avrebbe mai voluto fare.
La storia ed il soggetto, scritti dal trio Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, sono ben studiati e la trama scorre in maniera abbastanza lineare per tutta la durata del film. Molte situazioni sanno di già visto, ma nonostante tutto ci sono diversi colpi di scena, anche se non troppo clamorosi, che doneranno a questo lungometraggio un aria meno scontata. Il rapporto genitori-figlio è molto convincente sullo schermo e la recitazione complessiva dell’intero cast è abbastanza buona. In questo film è abbastanza palese la metafora sulla timidezza/invisibilità. In un età in cui ci si sente incompresi ed invisibili, viene conferito ad un ragazzo il potere dell’invisibilità che alla fine lo aiuterà ad acquisire una maggiore sicurezza di sé stesso e a compiere dei gesti che prima avrebbe potuto soltanto sognare.
Visto l’esiguo budget di 8 milioni di euro, gli effetti speciali sono molto artigianali e il vero obiettivo del regista Gabriele Salvatores è quello di mostrare soprattutto i dubbi e i problemi che Michele dovrà affrontare nell’arco di questa storia. Questo lungometraggio non può, perciò, essere paragonato alle faraoniche produzioni hollywoodiane di cinecomics sia per il quantitativo di soldi investiti che per la mancanza di un ritmo forsennato utilizzato molto spesso in questo genere di film. Bisogna comunque apprezzare lo sforzo compiuto da questa produzione nel tentare di dare vita al primo film del genere supereroistico del 21esimo secolo in Italia. A testimonianza dell’apprezzamento per questo lungometraggio, la Panini Comics ha deciso di investire in questo progetto ed ha creato una storia a fumetti utile ad espandere l’universo creato in questo film.
La vera pecca di questo coraggioso film è la mancanza di una storia veramente originale e la presenza di situazioni ed insegnamenti già visti anche in altri film di questo genere.
Il finale lascia intendere la volontà di realizzare un sequel. Purtroppo, gli scarsi incassi che sono stati raccolti nei primi giorni in cui è stato distribuito non danno al momento nessuna garanzia per la realizzazione di un secondo capitolo.
 
Voto: 6,5

 Sabato Gianmarco De Cicco