Il Museo Navale di Parthenope

Villa Doria d'AngriNAPOLI – Villa Doria d’Angri ; una struttura di interesse storico, artistico e culturale situata in via Petrarca, alla base della collina di Posillipo.
Sicuramente rappresenta una delle più importanti costruzioni della zona, è una villa neoclassica costruita per volere del Principe Marcantonio Doria d’Angri (1809-1837), uno dei più importanti esponenti della famiglia di origine genovese stabilitasi a Napoli.
Su progetto dell’ architetto Bartolomeo Grasso (1773-1835) i lavori furono terminati nel 1833, il fabbricato domina la parte prospiciente della collina, proprio di fronte al Circolo Posillipo, all’inizio dell’omonima via, offrendo un colpo d’occhio eccezionale.
Costruita sul costone tufaceo dell’altura, sembra costituirne parte integrante con la struttura centrale interposta ai vari terrazzamenti ricchi di vegetazione mediterranea che degradano da via Petrarca fino a Posillipo attraverso la serie di tornanti che costituiscono i viali interni della villa con giardini pensili definiti un tempo delizie per la presenza di piante e fiori di grande bellezza.
All’ingresso di Villa Doria D’Angri vi è  una lapide marmorea che ricorda il compositore Richard  Wagner  che proprio in questo luogo compose il Parsifal dal gennaio ad agosto del 1880, ispirato dalla straordinaria bellezza del panorama che proprio da qui esalta i colori , la luce del golfo di Napoli.lapide che ricorda il soggiorno di Wagner a Napoli
Molto belli i saloni interni arricchiti da specchi, maioliche, pitture e stucchi ispirati alle decorazioni dell’antica Pompei su progetto dell’architetto ed archeologo fiorentino Guglielmo Bechi, ideatore dei questo stile di ispirazione pompeiana che utilizzò in numerose costruzioni; tra quetse la più famosa è certamenteVilla Pignatelli.3 Stucchi e decori interni di ispirazione Pompeiana
In una delle rampe che scendono verso via Posillipo si nota la caratteristica pagoda  in stile cinese a pianta ottagonale, dell’architetto ed urbanista Antonio Francesconi (1806-1882).
vista d'insieme del museo navaleLa villa è attualmente sede dell’Università degli Studi Parthenope ed ospita il Museo Navale con oltre 150 modelli di navi, attrezzature, strumenti di navigazione, provenienti da navi militari e mercantili raccolte dall’inizio del novecento; alcuni reperti e modelli provengono dalla palazzina Spagnola sede dell’Istituto Navale e da altri siti.
Il Museo raccoglie modelli di navi militari prodotte dai Cantieri Navali Pattison che nella sede napoletana di Ponte della Maddalena mise in produzione le prime Navi a vapore fra il 1818 ed il 1883 a testimonianza dell’alto livello tecnologico e produttivo della cantieristica navale di Napoli fino all’inizio della seconda guerra mondiale.modello di nave a vapore
Fra i modelli di navi più rappresentativi , la prima nave a vapore Ferdinando I,  la prima nave da crociera  europea Francesco I, la prima nave da guerra a vapore d’Italia, la pirofregata Ercole, varata a Castellammare di Stabia nel 1843.
Proprio Castellammare nel 1860, rappresentava la più grande  industria navale d’Italia con oltre duemila operai e con produzioni di grandi livelli tecnologici per l’epoca.
Nel Museo sono esposti  inoltre modelli  degli scafi di vascelli a vela, brigantini borbonici, modelli didattici, indispensabili per le maestranze dell’epoca.
Oltre ai vari modelli in scala è possibile vedere argani, paranchi, cremagliere, e varie parti meccaniche dei motori e degli strumenti di bordo,  le strutture lignee di poppa e di prua, funi ed ancore, fra le quali un reperto archeologico di ancora in piombo di epoca romana.
Nell’ambito delle attività di ricerca del Museo Navale è stato stilato un progetto che prevede la ricostruzione di modelli di Navi ormai affondate attraverso una meticolosa ricostruzione fotografica derivante da rilievi subacquei effettuati ad oltre 30-40 metri di profondità.
La prestigiosa sede ospita inoltre le attività didattiche dell’Università Parthenope, nonché attività culturali ed artistiche, convegni e congressi che spaziano nei vari campi sia in ambito scientifico che umanistico.
(Foto by Antonio Vitale)

Antonio Vitale