Il processo alla lingua italiana di Ettore Randazzo arriva a Napoli

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NAPOLI – Un’ordinanza cautelare che vieta di parlare l’italiano fuori casa emessa nei confronti di un professore di lettere, autore di un saggio della lingua italiana considerato blasfemo. È la surreale situazione in cui si trova Franco Eremita, protagonista del libro E forse una condanna al silenzio, scritto dall’avvocato penalista siracusano Ettore Randazzo. Il volume sarà presentato dall’autore sabato 23 febbraio, alle 10, all’Istituto Italiano per gli studi Filosofici di Napoli.
«Questo libro – spiega l’autore – a metà tra saggio e romanzo, è un’allegoria, un processo al linguaggio. Tramite la surreale storia di Franco Eremita voglio far capire l’importanza della lingua nella vita di tutti, perché la parola è il più importante strumento che l’uomo ha per comunicare». L’incontro sarà moderato dall’avvocato Domenico Cirulli, presidente della Camera Penale di Napoli.
Nel corso della presentazione interverranno il docente dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici Paolo De Angelis, il Procuratore Capo presso il Tribunale di Salerno Franco Roberti, il docente di lettere classiche Anna Rotunno e il poeta saggista Edoardo Sant’Elia.
E forse una condanna al silenzio è un libro che si divide in due parti brevi: un racconto e un saggio. Nella prima viene narrata la vicenda di Franco Eremita, un professore di Lettere innamorato della lingua italiana che scrive un saggio, sul quale è incentrata la seconda parte del libro, dal titolo “In viaggio con le parole”. La storia inizia  con il protagonista che, nel momento in cui sta per pubblicare il suo saggio, riceve con sorpresa l’ordinanza di custodia cautelare per oltraggio alla lingua italiana. Fra i numerosi capi d’accusa l’aver ”insultato anche apertamente la nostra Madre Lingua definendola ‘italianuccio’ ed enfatizzandone un presunto imbarbarimento in realtà inesistente”.
L’ambiente giuridico narrato nel libro, decisamente allegorico ma con molte analogie con la realtà di una giustizia incomprensibile, è segno di quanto il mondo forense faccia parte della vita dell’autore Ettore Randazzo, avvocato penalista siracusano, noto ai lettori per aver pubblicato, per Sellerio, L’avvocato e la verità,  libro per il quale ha ricevuto il Premio Capalbio per la saggistica del diritto cui è seguito nel 2006 sempre per Sellerio La giustizia nonostante, oltre  agli inserti drammaturgici-processuali in E lo difendono pure, opera teatrale andata in scena al Teatro Goldoni di Venezia nel 2008, per la quale ha ricevuto, insieme all’autore Emanuele Montagna, il Premio Goldoni dell’Ordine Forense di Venezia.
L’autore ha inoltre pubblicato numerosi saggi penalistici per Giuffré, Cedam, Giappicchelli. L’avvocato Randazzo ha ricoperto molte cariche nell’Unione delle Camere Penali Italiane, di cui è stato Presidente fino al 2006. Nello stesso anno gli è stato assegnato il Premio Internazionale Sicilia Il Paladino per il settore Avvocatura, cui è seguito nel 2007 il Premio Giuristi-Artisti dell’Ordine Forense di Caltanissetta, settore letterario.