L'esecutivo USA ripensa al mercato delle armi

Negli USA non si è ancora esaurita l’attenzione rivolta alle politiche per l’accesso all’acquisto di armi da fuoco tragicamente messa al centro dei riflettori a seguito della terribile strage nella scuola del Connecticut.
L’attenzione è ancora alta anche grazie all’iniziativa contro la lobby delle armi recentemente assunta dall’ex deputata democratica Gabrielle Giffords (nella foto col marito) che a sua volta rimase gravemente ferita nella strage di Tucson.
Gabrielle Giffords, moglie dell’astronauta Mark Kelly, l’8 gennaio 2011 stava svolgendo un’iniziativa di interesse pubblico a Tucson, Arizona, quando un uomo che si era posizionato tra la folla imbracciò un’arma automatica e fece fuoco all’impazzata. Il folle gesto costò la vita a 6 persone e 19 sono state ferite.
Due anni dopo i fatti di Tucson e a pochi mesi di distanza dalla strage nella scuola elementare di Newtown l’ex deputata ha organizzato una campagna per la prevenzione della violenza da armi da fuoco dal titolo Americans for Responsible Solutions.
Gabrielle Giffords e suo marito hanno spiegato che lo scopo di questa campagna è una raccolta di fondi in modo da bilanciare il superpotere delle lobby americane legate agli armamenti per poterne contrastare con maggiore efficacia le politiche che hanno, secondo i coniugi, più riguardo agli interessi economici che all’incolumità delle persone.
Questa iniziativa in realtà non è isolata poiché vi sono stati numerosi proclami per una regolamentazione più restrittiva per l’accesso alle armi; con questo scopo è stata formata una commissione guidata da Joe Biden e sono previsti numerosi incontri ad esempio con le vittime di Newtown, con i rappresentanti degli interessi delle armi americane e con le imprese realizzatrici di videogames.
(Fonte foto: web)

Alessio Buonomo