Il libro: L’ultimo dei cospiratori

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LATINA – Sabato 15 dicembre nuono appuntamento col la cena letteraria di “Il giallo è servito” al ristorante  “Aglio e Olio”.organizzata da Ego Edizioni
L’attentato di Abramo Lincoln passa per Sezze, E il mistero s’infittisce.
Ma andiamo con ordine: è il momento del libro “L’ultimo dei cospiratori” di Giancarlo Onorati che presenterà l’incredibile vicenda, estremamente reale, anche se pare uscita da un romanzo ottocentesco, della spia confederata John Surratt, che all’indomani dell’attentato al 16° presidente degli Stati Uniti si rifugerà proprio sui colli lepini a combattere i briganti, fino a quando non verrà smascherato.
La trama. Sezze e i colli lepini al centro di un caso diplomatico tra Santa sede e gli Stati Uniti per l’attentato a Lincoln. Ma tutto ha inizio il 14 aprile 1865, una settimana dopo la resa del generale Lee agli unionisti, quando Booth sparò al 16° Presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln. I detective federali scatenarono un’impressionante caccia all’uomo: in dodici giorni l’assassino era stato ucciso e decine di sospetti erano stati imprigionati a Washington e giustiziati. L’unico a sfuggire fu la spia confederata John Surratt, che nell’aprile 1866, fu rintracciata dopo diverse peripezie in territorio pontino.
Giunto a Roma, Surratt si era infatti arruolato sotto falso nome nell’esercito di Pio IX, combattendo a Sezze con la 3ª compagnia degli zuavi pontifici il brigantaggio.
Scovato qui dal controspionaggio americano, trascorse del tempo prima che le autorità vaticane lo consegnassero agli americani, da cui fu tradotto in patria per essere processato: Surratt uscì indenne dal processo e fu assolto.
Straordinaria la ricostruzione storica e ambientale più il minuzioso lavoro di detective letterario di Giancarlo Onorati, professore e ricercatore, che ha scovato l’ultimo cospiratore in terra pontina.
Onorati, insegnante al De Magistris di Sezze, dopo aver pubblicato il volume storico ‘Lagrime, dolori e speranze’ si è gettato in una spy story che nulla ha a che vedere con la finzione sebbene la storia appare a più tratti romanzata. Invece rigoroso è il taglio storico che ne dato l’autore a questo libro che è già divenuto un cult.
Le cene letterarie abbracciano un menù a tema rispetto alle linee tracciate nei libri presentati e consente di conoscere da vicino gli autori in una chiacchierata amabile e informale.
Stavolta il menù strizza l’occhio alle tradizioni di casa nostra: zuppa di pane e fagioli con finocchietto selvatico, costicine di maiale e salsicce con patate novelle, broccoletti, torta di ricotta e pinoli; vino e acqua.
Ha detto Gian Luca Campagna, direttore artistico dell’evento: «Proponiamo a tavola giallo e noir per mantenere alta la tensione del mistero e dell’investigazione, dato che giallo e cucina sono un binomio che da sempre affascina cultori della tavola e della lettura: Giallolatino si è sempre cimentata in questa sinergia che evoca sapori e odori così abbiamo ricreato queste atmosfere nelle nostre serate, dove la presentazione di un romanzo è scandita dalle portate, con cui i commensali cenano e si confrontano, anche per trascorrere semplicemente un sabato sera diverso rispetto a un clichè che ormai in provincia annoia. E il libro di Onorati oltre che a suscitare interesse promuove anche un autore del nostro territorio di grande bravura».
(Foto: copertina)