Ieri è stata un bellissima giornata. Abbiamo festeggiato l’ottantaseiesimo compleanno di zia Guendalina Partington. Si, ormai la conoscete, è lei che mi ha fatto amare la cucina ed avere la curiosità di conoscere le proprietà degli alimenti che gustiamo.
La giornata è stata lunga e piena di sorprese. L’invito mi era stato fatto per telefono alcuni giorni prima: «Cara, dopodomani festeggio il mio compleanno: vi voglio tutti, ma propri tutti a casa mia, anche i tuoi cagnolini. Venite in tarda mattinata». Ed io: «Si, zietta non mancherei per nulla al mondo!»
Arrivati sulla collina di Posillipo, dove abita, già in prossimità del suo portoncino si sentiva della deliziosa musica napoletana antica. Bussato il campanello, ecco che cominciano le sorprese: ad aprire la porta una bellissima ragazza con indosso un costume da tarantella napoletana e un tamburello in mano che ci invitava ad entrare direttamente in giardino, dove già erano seduti una trentina di invitati,tra i quali anche i suoi nipoti venuti apposta dall’Inghilterra per festeggiarla.
Su un lato del giardino era posizionato il quartetto di musicisti. Il profumo inebriante dei limoni riportò subito davanti ai miei occhi addolciti la bellissima Sorrento dei primi ricordi che ho di zia Guendy, portato da un venticello caldo, l’olezzo dei fiori, l’elegante ma rustica preparazione dei tavoli.
Era un pezzetto di Paradiso, l’Eden rimasto in terra, proprio in quel giardino. Era il suo intento: ricreare quell’atmosfera sorrentina a lei tanto cara. Ed eccola, ci viene incontro dicendo una frase in perfetto napoletano : «Ué. site arrivate!»,e li si fermò il suo napoletano – Aspettavamo solo voi per … Ed io : «Zietta, ma come hai fatto, tutto da sola ?!?» e lei : «Sì, da sola! – continuando poi con una fragorosa e simpatica risata – Ho chiamato l’agenzia di eventi, ho spiegato cosa volevo ed eccoci qua». Una forza della natura, zia Guendy!
La festa è andata fino pomeriggio inoltrato tra cibo, canti, balli, e in ultimo zietta, come al solito, ci ha stupiti tutti, regalandoci una piantina di linone e ‘nu piennolo di pomodorini del Vesuvio.
Festa veramente meravigliosa, ma quanto cibo rimasto. Oggi c’e’ la moda, che io ritengo giusta, al ristorante se avanza qualcosa al ristorante di chiedere la doggy bag, cioè della serie, non-si-butta-via-niente. È quello che simpaticamente ha fatto zia Guendy, condividendo con noi tutte quelle squisitezze rimaste: le abbiamo portato con gioia a casa con noi.
Expo 2015, che dei temi legati alla nutrizione ha fatto la propria bandiera, se ne è discusso nel corso di una dimostrazione, organizzata con il sostegno del Ministero della Salute, intitolata “Come evitare gli sprechi alimentari a scuola, a casa e quando si è fuori: semplici regole per far sopravvivere il pianeta”. La crisi, comunque, sembra aver migliorato un po’ questo trend: già dall’anno precedente ci sono “segnali evidenti che compriamo di meno e meglio, e, soprattutto, che sprechiamo sempre meno”.
Secondo i dati, nel 2014 gli sprechi alimentati in Italia si sono ridotti del 57% rispetto e ci sono “segnali evidenti che compriamo di meno e meglio, e, soprattutto, che sprechiamo sempre meno”.
Oggi voglio darvi una ricetta in tema: una cianfotta rivisitata da me. Se in una cena con amici vi sono rimaste verdure fritte come zucchine, peperoni, melanzane, peperoncini e la quantità di ognuna non è sufficiente per un contorno, allora mettete sul fuoco una padella con olio e friggete delle patate tagliate a cubetti.
Togliete l’olio in eccesso dalla padella in cui avete fritto e unite tutte le altre verdure rimaste alle patate e ripassatele in padella per pochi minuti, giusto per ravvivare la frittura.
Ed ecco il tocco particolare che renderà la nostra cianfotta gustosa e spiritosa. A parte fate un battuto di olio, aceto e poco aglio e mentuccia. Versate il pinzimonio sulle verdure e il gioco è fatto: gusterete un piatto davvero particolare.
Per oggi è tutto e alla prossima. Baci da zia Guendy!
Caterina Mazzola