Notti piene di stelle

stelle_cadenti - CopiaLo sapevate che una cosiddetta stella cadente non ha niente a che fare con una vera stella? Le scie luminose che in questo periodo si vedono in cielo sono meteoroidi, ovvero pulviscolo e piccolissimi pezzi di roccia che cadono dallo spazio e quando incontrano l’atmosfera terrestre bruciano per attrito. Sono queste le effimere tracce di luce che vediamo solcare il firmamento, specialmente nel periodo intorno al 10 agosto, la più magica dell’anno, quella dove l’anima lancia in alto i desideri tra quella pioggia luminosa, che qualcuno chiama lacrime o fuochi di San Lorenzo, ma il cui nome astrologico è Perseidi.
Dal 17 luglio le Perseidi hanno cominciato a solcare il cielo attraversando l’atmosfera terreste alla velocità di 120 km e continueranno fino al 24 agosto. Quest’anno si è verificata una pioggia meteoritica più intensa grazie anche alle condizioni meteorologiche resa ancor più suggestiva dalla concomitanza di un altro fenomeno astronomico, la luna blu, che si verifica ogni tre anni.
Ma perché si chiama luna blu? Ecco cosa spiega Nasa Science: «Se si dicesse ad uomo dell’epoca di Shakespeare che qualcosa accade “once in a Blue Moon”, cioè ogniqualvolta c’è la Luna Blu, questa persona non penserebbe affatto ad un fenomeno astronomico, bensì semplicemente a qualcosa di raro e assurdo. Eppure, da allora il significato è cambiato. Nel Maine Farmer Almanacco, l’almanacco degli agricoltori americani, nel 1940 si cercò di dare una spiegazione alla definizione di Luna Blu, ma così contorta che gli astronomi non capirono nulla. L’Almanacco del 1937 riportava che la “ … seconda Luna piena in un mese si chiama Blue Moon2.
La maggior parte delle Lune Blu – ha inoltre spiegato Nasa Science- hanno un aspetto grigio chiaro e nero, proprio come la Luna che osserviamo ogni notte e, anche se si verifica una doppia Luna piena in un mese, la seconda non cambia il suo colore. In rare occasioni la Luna può davvero diventare blu [a causa di] un’eruzione vulcanica».
Quando, ad esempio, è stata osservata una Luna Blu quasi ogni sera dopo che nel 1883 il vulcano indonesiano Krakatoa esplose le ceneri arrivarono oltre l’atmosfera terrestre e la luna diventò blu.
Successe anche nel 1983 dopo l’eruzione dei vulcani El Chichon, Monte Sant’Elena nel 1980 e del Pinatubo nel 1991. Anche grandi incendi di boschi possono creare quest’effetto visivo, come nel 1953 ad Alberta, in Canada.
Le previsioni meteo quest’anno sono favorevoli: cielo sereno e dunque le stelle cadenti potranno essere osservate a occhio nudo
Tanti nella notte di san Lorenzo osservano il cielo estivo con il naso in su. Questo santo, diacono e martire cristiano del III secolo d.C. è sepolto nella basilica fuori le mura di Roma a lui dedicata, nella cripta delle confessioni. Della sua vita si sa molto poco: probabilmente nacque nel 225 ad Huesca, alle falde dei Pirenei spagnoli.
Nell’anno 258 un editto dell’imperatore Valeriano ordinò la messa a morte di tutti i notabili cristiani e la confisca dei loro beni a favore dell’erario. A san Lorenzo il supplizio toccò il 10 agosto: secondo la leggenda fu posto su una graticola e bruciato vivo. In realtà venne decapitato, ma per la credenza popolare le stelle cadenti sono le sue lacrime o le faville scaturite dal rogo che lo martirizzò: vagano nel cielo per ritornare sulla Terra.
Perciò il 10 agosto si crede che si avverino i desideri. E molti, riuscendo a cogliere in quella notte una stella cadente, recitano mentalmente: «Stella, mia bella stella, desidero che … ».
Nella letteratura italiana la pioggia di stelle è stata elaborata dai versi di Giovanni Pascoli nel canto “X agosto” in cui scrisse della morte del padre ucciso proprio quel giorno: «San Lorenzo, io lo so perché tanto/ di stelle per l’aria tranquilla/ arde e cade, perché sì gran pianto/ nel concavo cielo sfavilla».
Alcune tradizioni legate al giorno del 10 agosto: in Grecia la scia di puntolini luminosi rappresenta la Trasfigurazione del Signore. In Romagna si crede invece che in quel giorno immergersi sette volte nell’acqua di mare non solo purifichi dalle malattie ma porti fortuna, gioia e benessere. È importante però bagnarsi sette volte, lo stesso numero dei doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio.
Ancora oggi in Veneto un proverbio recita: «San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti».
San Lorenzo è patrono di Grosseto, dove c’è il Duomo romanico a lui dedicato; di Roma insieme a Pietro e Paolo; di Perugia con san Costanzo e sant’Ercolano; di Rotterdam. È poi protettore dei pompieri, dei vetrai, dei cuochi, dei rosticcieri.
Per concludere, ecco le belle parole di Maria Torrigiani: «Ama la notte, Lorenzo, non ne vede la tenebra: La mia notte non ha oscurità, ma tutte le cose divengono chiare nella luce, afferma nella sua Liturgia delle Ore, Vespri, 10 agosto.
Forse anche per questa lucida visione delle cose, che sconfigge anche l’oscurità della notte, Lorenzo è patrono di bibliotecari e librai, custodi del sapere racchiuso nei libri».