NAPOLI – Nella 29esima giornata di campionato di serie A la Roma batte il Napoli 1-0: i partenopei scendono al sesto posto, superati dalla Fiorentina che vince e scavalca in classifica la stessa Samp. La Lazio espugna il Cagliari. Bene il Toro a Bergamo, il Milan a Palermo e il Sassuolo in casa. L’Inter si fa pareggiare dal Parma, il Genoa dall’Udinese. Juve sconfigge Empoli e si avvicina sempre più allo scudetto.
ROMA – NAPOLI – «Che cosa triste lucrare sul funerale con libro ed interviste», il vergognoso striscione indirizzato alla mamma di Ciro Esposito, che ha rovinato quella che doveva essere una festa di pace, nella giornata del Sabato Santo, aldilà del risultato. Quest’ultimo nella gara in chiave Champions premia i padroni, forse non proprio a sorpresa, considerando i recenti insuccessi degli ospiti: 2 punti in cinque partite. La Roma ritrova Balzaretti dopo diciotto mesi, orfana degli imperdibili Gervinho Totti, non convocato perché si curi meglio,riesce a conquistare i tre punti, grazie a un irriducibile Pjanic che sblocca al 25’ con un piattone destro all’altezza del palo sinistro alle spalle di Andùjar. Non solo. Un prezioso contributo alla vittoria giallorossa è dato anche dalle miracolose parate dell’ex De Santis, specie quella sullo schiaffo al volo di Gabbiadini nel secondo tempo. Complice l’affrontare un avversario come Higuain che seppure in forma, certo non troppo, essendo rientrato dall’Argentina solo due giorni prima, fallisce il gol da una lodevole girata. Anche il terreno di gioco dalle difficili condizioni che consiglia agli azzurri soluzioni estemporanee gioca la sua parte. Gli uomini di Benitez non disputano affatto una cattiva gara e avrebbe meritato il pareggio come testimonia l’episodio al 18’ che inciderà poi sull’andamento della partita: un fallo tutt’altro che involontario di un già ammonito de Rossi, lasciato correre dall’arbitro Rizzoli che così nega il rigore ai partenopei e l’occasione di trovarsi in superiorità numerica. Nella ripresa giallorossi perennemente schiacciati nella propria metà campo, tante occasioni sprecate per gli azzurri che ora possono di nuovo giocare con Insigne, ma la mancanza di Inler al centrocampo è ben sentita, mal sopperita da Jorginho.
CAGLIARI – LAZIO – Napoli dunque a -8 da un’affamata Lazio che, reduce da sei vittorie consecutive, divora il Cagliari 3-1, pur non brillando come nelle scorse settimane. Al 30’la rete di Klose dopo un’energica pressione specie di Mauri, pericoloso sin dai primi minuti e rifinitore della stessa prima vera palla gol; alla ripresa i sardi sembrano ricaricati e passano solo cinque minuti per il pareggio siglato da Sau. Pioli passa al 4-3-3 e il rigore di Biglia al 60’riporta i biancocelesti in vantaggio, ma poco dopo lo stesso Biglia ne fallirà un altro, concesso su Keita per un intervento di Diakitè, la cui pesante espulsione (68’) susciterà l’ira dei rossoblu. I padroni lottano all’ultimo sangue fino alla rete di Parolo al 92’ che da trenta mt.chiude definitivamente la storia.FIORENTINA – SAMPDORIA Al quarto posto la Fiorentina che supera così in classifica la Samp, ospitata all’Artemio Franchi e battuta 2-0, sotto un vero diluvio universale.Si decide tutto in tre minuti grazie a un brillante Diamanti su destro a giro (61’) e un eccezionale slalom di Salah (64’). Entrambi importanti colpi del mercato di gennaio. Eppure i viola erano partiti piano concedendo ai blucerchiati qualche occasione per approfittarne, che però mancano di pressare, dando modo al centrocampo avversario di crescere. Dunque “chi va piano, va sano e va lontano”: lo sanno benne Montella e i suoi uomini che possono guardare con merito sempre più da vicino alla Champions.
JUVE – EMPOLI – La Juve vince in casa con l’Empoli, senza Pirlo, Marchisio e Pogba. E la novità è che stavolta vince 2-0, interrompendo la lunga sequenza di 1-0. Decide la rete di Tevez (43’), tornato dall’America più carico che mai, intenzionato a non perdere il titolo di capocannoniere. Ma la protesta di Sarri sarà pesantissima: «Sei arbitri, ma a cosa servono?», in merito a un contestato retropassaggio di Rugani da cui nasce l’azione che ha determinato le sorti del match. I toscani però mostrano grande personalità lottando fino alla fine come dimostrano le parate di Buffon, più volte sempre su Pucciarelli. Nel quarto minuto di recupero finale il raddoppio di Pereyra mette a tacere ogni cattiva voce sul Club di Allegri, che vola a 70 pt. e lo scudetto si avvicina, senza troppi problemi.
PALERMO – MILAN – Il Milan vince con fatica a Palermo, come non accadeva in esterna dal 19 ottobre a Verona e rivendica la sconfitta a opera siciliana dell’andata . Nella partita dal livello tecnico più basso di tutta la giornata di serie A, tornato titolare nel Milan è Cerci a rendere indigesta la cioccolata delle uova rosanere di Pasqua grazie a un errore clamoroso di Sorrentino, anche se mai quanto quello di Vasquez, che assomiglia più a una follia, non mettere in rete a porta vuota. Al 26’ del secondo tempo da un intervento di Paletta su Belotti nascerà il rigore del gioiellino Dybala che riaprirà il match. Poi però il Palermo si disconcentra e pasticcia, in particolare rigoni che sbaglia un retropassaggio fornendo a un furbo Menez l’occasione di riportare i rossoneri in vantaggio e di firmare il suo sedicesimo gol. Fischi assordanti per Barreto che a giugno è ormai confermato andrà via.
INTER – PARMA – A proposito di fischi non va certo meglio all’altra milanese, l’Inter, contestatissima dai tifosi, raggiunta in casa dal Parma al 44’. Poco concentrati e fiduciosi gli uomini di Mancini , che schiera un fallimentare 4-3-3, bocciando ancora Podolski, nonostante la buona prestazione con la Germania. Guarin sblocca solo al 25’, un po’ tardi considerando che l’avversario è ultimissimo in classifica e poi il gol è piuttosto fortunato perché giunge da sinistra, mentre il portiere gialloblu se lo aspetta da destra. Il ritmo è bassissimo quanto la voglia di giocare specie dei nerazzurri; poi da un cross di Valera nasce l’inserimento di Lila che L 44’con gran classe, a sorpresa supera Handanovic. Nella ripresa Kovacic per Puscas e il cambio modulo non riportano l’Inter in vantaggio, alle prese con palle lunghe e sporche e gli applausi sono tutti per la squadra ospite, colma di dignità e umiltà, nonostante i guai societari.
ATALANTA – TORINO – La squadra di ventura gioca a tesa ad allargare l’Atalanta per trovare spazi liberi da occupare, così come riescono Quagliarella che tira una gran botta sotto la traversa, anche se è complice del gol qualche papera di Sportiello (20’). I bergamaschi provano a reagire incitati con fervore dal loro pubblico. Si fanno vedere Moralez e Zappacosta, ma il Toro raddoppia con Glik al 40’; poi un rigore reclamato, ma giudicato regolare dall’arbitro, infuoca gli animi dei giocatori che accennano perciò a una rissa nel tunnel degli spogliatoi. Nella ripresa più attivi i padroni, specie Pinilla che accorcia le distanze con una spettacolare rovesciata (74’). Almeno quella perché per il resto è stato tutt’altro che bello da vedere: Basha viene spinto volontariamente dai difensori dell’Atalanta e non ci sta, lo insegue Pinilla, che in preda a un raptus, gli tira un brutto calcio da dietro. L’espulsione di entrambi non mette una pezza in termini etici al terribile episodio visto in campo anche da bambini.
GENOA – UDINESE – Un pareggio equo quello tra Genoa e Udinese che fa sicuramente più male ai primi, che vedono allontanare il sogno europeo. Di sicuro più enrgici e intraprendenti sbloccano infatti il match con De Maio al 19’dopo una traversa di Pinilla e una parata su Tino Costa. Annullato un gol a Bergdich, è noto agli esperti di calcio che il contropiede raramente tradisce i fruliani e neanche Thereau che difficilmente quando tocca il pallone in area rigore riesce a sbagliare. Al 68’il meritato pareggio. Nel finale brivido per Karnezis: Piris sfiora l’autogol su cross di Kucka.
H.VERONA – CESENA – Vola una pioggia di gol a Verona, tre per gli scaligeri e altrettanti per i romagnoli (Toni 3’, 63’; Juanito G. 31’; Carbonero 71’; Brienza 77’; Succi 82’) e il pareggio brucia forse di più ai bianconeri, protagonisti di una straordinaria rimonta, che avrebbero potuto però dare di più nel primo tempo. E invece devono accontentarsi di 22 punti in classifica e l’incubo retrocessione sembra sempre più vicino. Intanto al Verona mancano solo sette punti per la salvezza: un amara consolazione se si pensa che a inizio stagione inseguiva l’E.L.
SASSUOLO – CHIEVO – I verdeoro fermano quello che avrebbe potuto essere il quinto risultato utile del Chievo, battendolo grazie a un calcio di rigore di Berardi al 23’. Il gol nasce perché Gamberini entra duro in area proprio su Berardi. Un ottima prestazione quella degli emiliani se si considera che hanno giocato per più di mezz’ora in dieci, a causa dell’espulsione di Peluso. Senza contare la pesante assenza dell’insostituibile Zaza, seppure Floccari non abbia giocato proprio male.Nella ripresa il Chievo si sveglia e Botta mette in difficoltà Consigli, poi lo fa Cesar, infine Paloschi, ma il risultato non cambia. E il Sassuolo si porta a 35 punti mentre il Chievo resta fermo a 32.
Nina Panariello
(Foto: Ansa)