Virtuosismi jazz

Francesco Paolo Pacillo1SALERNO – Apertura della nuova stagione della Rassegna di Primavera di Vinile Live in programma per giovedì 26 marzo alle 21.30: sul palco di via Velia il sassofonista Francesco Paolo Pacillo, leader del jazz trio, con Tommaso Scannapieco al contrabasso e Stefano De Rosa alla batteria.
«Il virtuosismo è un linguaggio innato, complesso, intricato. Viaggia su onde veloci, spesso imprendibili. È una sfida contro se stessi per qualcuno, ma per me un dono d’amore verso la musica». È il tentativo di sfidare il limite, di ricercare la perfezione, quello de Francesco Paolo Pacillo jazz trio, un rincorrere il tempo, o forse esprimere quanto di più intricato ci sia nella musica
Il jazz virtuosistico che trova origine nel genio articolato di due giganti, scattanti, decisi, come Charlie Parker e John Coltrane, virtuosi per antonomasia che stravolgono intere strutture ritmiche e armoniche.  Una scelta immediata, frenetica, accattivante, in cui si riflette la natura di Pacillo: «È una questione molto intima, profonda.   Il rapporto con il jazz ha sempre avuto questa prerogativa del tutto naturale, istintiva, come un pittore che si rapporta alla sua tela, gettando il suo animo in preda al bianco, senza pensarci su”.
Una musica che è emozione e segue la propria anima, contorta, nervosa, solare,delicata, come « … la velocità di un treno che irrompe sulla rotaia, o il volo leggiadro e deciso di un uccello che solca i cieli dipingendo, con le sue traiettorie, pensieri d’animo».
Il trio nasce dall’incontro di tre storie diverse, tre racconti che, pur avendo protagonisti diversi, hanno in comune lo stesso scenario, intricato, misterioso e mistico, come la musica di John Coltrane. Le note vibranti del contrabbasso, la ritmicità della batteria, i colori ardui del sassofono scorrono fluidi, mettendo a dura prova i virtuosismi e l’uso rocambolesco della tecnica frutto di anni di studio minuzioso e di ricerca.
In repertorio le composizioni standard più ardue e rare, come “Moment Notice” e “Lazy Bird” di Coltrane, “Isfahan”  di Duke Ellington, “Sandu” e “Gerkin for Perkin” di Clifford Brown.
Il trio eseguirà in prima assoluta anche composizioni originali dello stesso Francesco Paolo Pacillo, tra cui “Maison”, che racconta dei viaggi, degli allontanamenti ma sopratutto del ritorno a casa, “Voyage Loin De Chez” che descrive le sofferenze dell’artista nell’osservazione del proprio io, e “Ma Glycines”, petali di un glicine che cadono, simbolo di fragilità e sensibilità.
Un’incessante danza di colori, di storie, di disegni, di dipinti su uno sfondo bianco che attraverso la musica darà forma alle emozioni. Tutto, però,  in maniera chiara e comprensibile perché, come affermava Charles Bukowski, «Un artista è un individuo che dice una cosa difficile in modo semplice».