L’olimpionica italiana, la pattinatrice Carolina Kostner, dopo la condanna del Tribunale Nazionale Antidoping del 16 gennaio 2015 a 1 anno e 4 mesi di squalifica e al pagamento delle spese legali, ha preparato una dura risposta nei confronti dei giudici che la ritengono responsabile di aver “coperto” l’ex-fidanzato e marciatore olimpico Alex Schwazer.
Le normative sportive prevedono infatti che venga punito, oltre a chi utilizza sostanze dopanti, anche chi agisce per «fornire assistenza, incoraggiamento e aiuto, istigare, dissimulare o assicurare ogni altro tipo di complicità intenzionale in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione delle NSA».
La Kostner avrebbe infatti depistato un ispettore dell’antidoping, autorizzato a effettuare controlli a sorpresa, dichiarando che l’allora fidanzato Schwazer non fosse in casa. Lo stesso Schwazer verrà poi sottoposto al controllo e trovato positivo la stessa sera.
«Ho visto che il Tribunale mi ha assolto dalla contestazione di omessa denuncia e credo che i giudici hanno capito che io con il doping non c’entro niente, ma questo non mi basta. Mi sento ferita e quello che mi infastidisce maggiormente è che il mio nome possa essere in qualche modo associato al doping, sapendo quanto io sia distante da questa pratica scorretta e sleale, pericolosa per la salute e, soprattutto, contraria allo spirito sportivo», ha dichiarato Carolina Kostner.
Intanto, la difesa legale della pattinatrice ha annunciato il ricorso.
«Questa volta è veramente dura, ma mi rialzerò come ho fatto in tante altre occasioni», ha concluso Carolina.
Maurizio Iengo
