Napoli: la Sirena è di scena”:

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Napoli La SirenaQuando, dove e come nasce Napoli? Mario Pirone, Tiziana Pirone e Rossana Cannonieri attraverso storia, aneddoti, immagini sono riusciti a soddisfare tutte le curiosità dei napoletani e non.
Rispondono con un prezioso volume di 160 pagine a carta patinata, tiratura limitata, dove saggistica, urbanistica, folklore e sport s’intrecciano e  rivelano l’essenza dei mille volti di una città nata strato su strato, giorno dopo giorno. Napoli, un luogo unico al mondo.
È principalmente questo il pregio di “Napoli: la Sirena è di scena”: al di là del mito, oltre la leggenda e la conoscenza storica, ogni pietra, ogni monumento viene narrato non solamente attraverso immagini e parole ma da tutte le vicende che vi ruotano intorno.
Ma la ricerca non si ferma qui: spiega eviscerando quella napoletanità che spesso sfocia nel riso amaro, l’origine delle tradizioni che fanno parte di un folklore intessuto nella vita sociale partenopea, dove sacro e profano imperano nell’immaginario collettivo e diventano la specialissima arte dell’essere partenopei.
E allora nel libro troviamo il primo e unico esemplare al mondo di calendario marmoreo, opera di uno scultore napoletano dl IX secolo, l’invenzione del lotto e il primo biglietto giocato, una storia che affascinò Charles Dickens – tanto che volle assistere ad una delle estrazioni  – la macchina per fare i maccheroni creata proprio a Napoli nel 1400, biglietti da visita umoristici e tanto altro ancora.
Naturalmente a proposito di miti non viene tralasciato quello di Diego Armando Maradona, eletto sovrano di una città lealista e orfana di re da tanto tempo, sempre alla ricerca di una paternità eletta col cuore.
E “Napoli: la Sirena è di scena” si rivela la strenna natalizia per eccellenza, un dono per chi  orgogliosamente ha avuto la fortuna di nascere o scegliere di vivere in un luogo incantatore, che lo considera Patria e non può vivere altrove, ma anche per chi ama l’arte e la storia.
Il meglio di una Città che nel bene e nel male è stata e sarà sempre protagonista.
Signori, Napule chest’è!