Calcio, boom di pareggi nell'ultima giornata del 2014

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Soccer: serie A, Inter-LazioNAPOLI – Nella sedicesima giornata di campionato, la Roma chiude l’anno riposizionandosi a -3 dalla Juve: all’Olimpico i diavoletti schierati da Inzaghi con il 4-3-2-1 partono subito agguerriti, mostrandosi offensivi sin dal 2’minuto con il sinistro di Honda, prontamente parato da De Sanctis che, vigile tra i pali, non gioca affatto una brutta partita.

Il rigore negato ai padroni di casa per un evidente fallo di mano di de Jong favorisce gli ospiti, che al 70’ ingenuamente restano senza Armero, espulso per doppia ammonizione. Costretta a chiudersi in difesa, l’attenzione milanista non cala neanche al 91’sullo straordinario slalom di Gervinho. Straordinaria partita di Mexès che però prima incanta il pubblico sfiorando il gol, poi dà cattivo spettacolo di sé, sfiorando un’ evitabile rissa con Destro.
La capolista osserva e se la ride dal Qatar, sazia della sua abbondante vittoria a Cagliari (Tevez 3’; Vidal 15’; Llorente 50’). Zeman fallisce il suo piano di vincere grazie alla carta stupore: Allegri infatti si meraviglia dell’inaspettato 4-4-2 dei sardi, ma ha insegnato bene ai suoi uomini a non lasciarsi intimorire. Unica palla rossoblu particolarmente pericolosa quella di Ekdal sullo 0-1; il tiro di Rossettini al 65’dimostra carattere, ma resta solo il gol della bandiera. L’allenatore di origine ceca è terzultimo in classifica, ma non chiede nuovi acquisti alla società sotto l’albero di Natale. Gli basta la sua rosa.
Al San Paolo le due curve invitano il Napoli a fare bene a Doah, ma intanto assistono al match in preda all’ansia da prestazione con le provinciali, bestie nere dei partenopei. Parmiggiani grattugiati, ma non troppo per essere gli ultimi in classifica. Segnano infatti solo Zapata al 19’ e Mertens al 30’ su calcio di rigore. Benitez rimprovera ai suoi il mancato terzo gol che ha provocato lo spavento sul clamoroso palo di Lodi, momento in cui la partita si sarebbe potuta disastrosamente riaprire a sorpresa.
Il Sassuolo si fa pareggiare da Ze Eduardo al 94’. Emiliani fortunati nella sfortunata: tirano infatti un maggior numero di tiri nello specchio rispetto agli avversari, seppure imprecisi e timidi, talvolta parati da Leali, ma al 76’Zaza è abile a non sbagliare dal dischetto un rigore piuttosto dubbio. Eh sì, perché generosamente concesso dall’arbitro Cervellera su segnalazione del giudice di porta, nonostante fosse stato visto quasi da nessuno a causa della nebbia. Romagnoli dunque premiati sul filo del rasoio per aver saputo difendere egregiamente numerose palle gol.
Pari anche Fiorentina-Empoli, Sampdoria-Udinese, Atalanta -Palermo e Milan-Lazio. All’Artemio Franchi, Savice Gonzalo Rodriguez bloccano bene le prime intenzioni gol dei viola. Su un terreno di gioco tecnicamente difficile, il portiere Sepe da enorme prova della sua straordinaria forma, tuffandosi col braccio destro e deviando una minacciosa palla. Il match si infiamma ed è un preciso e potente sinistro di Vargas a segnare il vantaggio del 45’, ma dopo dodici minuti arriva il pareggio dei toscani a opera di un imprevedibile Tonelli. Stesso copione dell’Olimpico: è altrettanto scandalosa la rissa da far west sedata dall’arbitro nell’ultimo quarto d’ora di gioco.
Stramaccioni svolge un ottimo lavoro con i suoi uomini nella settimana appena trascorsa, tanto da trasmettere loro la gusta reazione tempestiva e vivace dopo il gol di Obiang al 15’. Rimediano Geijo e Danilo (31’;34’). L’Udinese copre bene gli spazi, ma il solito Gabbiadini mette una pezza al 60’. Un forte scontro testa a testa tra Gostaldello e Regini nell’intento di deviare una palla, non gli impedisce però di restare in campo. Il pubblico del Ferraris non lascia un attimo solo la sua squadra, tifando e gioiendo anche se più per la notizia della sconfitta del Genoa. L’espulsione di Heurtaux all’88’ lascia invariato il risultato.
Atalanta quasi assente nella prima mezz’ora di gioco: Sportiello rischia perfino l’autogol e i difensori sono impauriti dai gol di Rigoni e Vasquez (6’;16’). Il primo gol della doppietta (47’) di quest’ultimo  è morbido ed elegante, due passi quasi in assoluta libertà prima di infilare sotto la traversa. Un’ ingenuità riparata dal calcio di rigore messo a segno da Denis al 40’e da una genialità di Moralez che al 54’ manda in confusione i siciliani, tanto da farsi addirittura raggiungere dai padroni di casa al 76’. E’ ancora lui a segnare: l’irriducibile Denis.
Al San Siro l’Inter di Mancini gioca un disastroso primo tempo interamente dominato dalla Lazio e in particolare da Anderson che realizza la sua doppietta (2’;36’). Dodò per Medel non cambia le sorti in campo, ma Kovacic sì, autore del potente destro da fuori area terminato proprio in rete, alla destra di uno stupito Marchetti. I neroblu ci credono sul serio e all’80’su punizione di Bonazzoli, palacio va in gol su posizione ravvicinata. E la rimonta interista è servita.
All’Olimpico di Torino i rossoblu partono alquanto offensivi, creando apprezzabili occasioni, ma subito dopo gli schemi lenti e prevedibili da entrambi le squadre non permettono di sbloccare il risultato. Niente di fatto fino al rasoterra bruciante di Iago Falque al 42’. Nella ripresa il Genoa schiera la difesa a 4 nell’intento di mantenere il vantaggio, ma è tutto un altro Toro, trasformato rispetto al primo tempo. Proprio non ci stà a perdere e il capitano polacco Camil Glik ne dà subito prova segnando una magica doppietta (53’;63’). Ottima partita anche dello svedese Farnerud.

Nina Panariello

(Foto: Ansa)