Cinema dei Diritti Umani – Special Mediterranean editionnel

Cinema dei Diritti Umani - Special MediterraneanAppunti per un bilancio. La VII Edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani – Special Mediterranean editionnel si è tenuta all’interno del Forum delle Culture2014.
Quest’ultimo è stato un grande contenitore di esperienze e di confronti che, avendo come centro Napoli, la Campania e il Mediterraneo, è stato un momento centralizzato di riflessione sulle problematiche civili, sociali e culturali che caratterizza la trasformazione e la sempre più stretta interazione dei paesi, compreso il nostro, che si affacciano su quello che è il mare comune.
Infatti la head-line che ha caratterizzato il Festivalè stata Special Mediterranean edition 2014. Tale edizione si è svolta da lunedì 20 ottobre a sabato 25; e, per gran parte delle sue iniziative, negli scenari, da poco riattati, della Mostra d’Oltremare, nel suo Palazzo dei Congressi.
È un bene che questi edifici siano restituiti alla cittadinanza: per troppo tempo sono stati come avulsi dal contesto metropolitano,benché sostanzialmente ben collegati quanto a trasporti. Tal che la considerazione che ne si ha di essi è quella prevalente di una remota distanza dai vari centri della città.
Molte altre iniziative, specie nelle mattinate, si sono tenute nelle varie Università, secondo una prassi ormai consolidata del Festival; anche quest’anno sono stati coinvolti molti studenti delle Scuole Medie Superiori.
Sono stati sei giorni d’intenso lavoro, ognuno con un focus su una specifica realtà del Mediterraneo.
Lunedì, dopo l’inaugurazione alla Mostra d’Oltremare, al Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II c’è stato un primo incontro sull’attuale guerra civile in Siria, con la partecipazione di registi e attivisti del volontariato siriani.
Inoltre è intervenuto Raffaele Crocco della rivista “Atlante dei Conflitti e delle Guerre”, che da tempo partecipa alle attività del Festival, essendo una delle fonti giornalistiche più accreditate, autonome  e prestigiose, a livello europeo, sull’instabilità del rapporto pace-guerra-democrazia violata nelle varie parti del mondo, dandone sempre un report motivato e ricco di fatti.
In quel contesto è stata messa in evidenza la complessità dello scontro: in cui, dalla guerra civile contro il regime di Al Assad si è passato ad una intricata serie di subconflitti non sempre immediatamente leggibili, in cui i protagonisti stanno diventando le forze oltranziste islamiche, portatrici di valori irriducibili ad ogni pacifica convivenza.
La sera, a Fuorigrotta, un teso dibattito, cui hanno partecipato registi e attivisti nei media, sulle realtà in conflitto all’interno della civile Europa mediterranea: conflitti sociali, per lo più; ma caratterizzati da punte molto alte di drammaticità e pervasività, all’interno di una crisi economica eccezionale, che sta producendo rovine e deserti nei tessuti civili delle nostre città.
La giornata di martedì è stata dedicata ai Balcani, in due tornate di dibattiti, la mattina e la sera, cui ha fatto seguito la proiezione di film, che illustravano, dal punto di vista dei Diritti Umani, lo stato dell’arte dei problemi affrontati, che hanno sedimentazioni storiche molto complesse, addirittura secolari.
La giornata di mercoledì, che si è svolta nella mattinata negli Atenei napoletani di Suor Orsola Benincasa e della Federico II, e la sera alla Mostra d’Oltremare, ha avuto il suo centro nel conflitto sullo scenario geopolitico dell’Irak-Siria-Turchia. Vi hanno partecipato scrittori, registi e mediattivisti.
La giornata di giovedì è stata dedicata ad una sorta di bilancio sull’attuale situazione del conflitto ebreo-palestinese, con contributi da Gaza, Libano e Israele, dove il regista pacifista Chen Alon, ha illustrato le enormi difficoltà nel promuovere la comprensione tra le componenti democratiche, per ora del tutto minoritarie, della società israeliana contrarie alle attuali politiche dello Stato d’Israele, e comunità di palestinesi.
La giornata di venerdì è stata interamente dedicata ai paesi del Maghreb e alle loro metamorfosi, all’indomani dell’esaurirsi della spinta laica “Primavere Arabe”.
La mattinata ha visto l’attenta e attiva presenza di numerose scolaresche di diversi Istituti medi superiori.
Sabato mattina è stata di scena la realtà conflittuale italiana da Val di Susa a Lampedusa, con la presenza di attivisti No-Tav e cooperatori di solidarietà dell’isola siciliana.
La sera è avvenuta la premiazione del Concorso Cinematografico, articolata su tre premi: quello della Giuria Giovani, composta da settanta studenti medi e universitari, che hanno visto i film presentati nelle sere di martedì, mercoledì e giovedì, allo short “Settanta” di Pippo Mezzapesa (ITA, ‘13) e al doc “FascismInc” di Aris Chadzistefanou (GRE, ‘13).
Quello della Giuria di Qualità, coordinata dall’autrice e regista Laura Angiulli, che ha premiato lo short Précipice di Touijer Nadia (TUN, ‘13)  e il doc “The Land Between” di David Fedele  (MAR, ‘13).
Il terzo è stata la “Menzione Speciale Arrigoni /Mer-Khamis”, in ricordo dei due attivisti italiani per i diritti umani uccisi in Palestina, attribuita dal Gruppo Cinema del Festival, che seleziona i film da presentare alle serate, al docRitratti abusivi” di Romano Montesarchio (ITA, ‘13).
Sono stati sei giorni di vivace e complesso lavoro, che hanno visto coniugare la nostra idea di proporre cinema sui diritti umani, ovvero dando vita ai confronti che possono scaturire dall’occhio della cinepresa che avvolge e descrive, in adeguate modalità stilistiche ed espressive, la realtà sociali che ci circondano.
Cercando di affrontarne tutte le implicazioni, ascoltando la voce dei protagonisti, che spesso, per le istituzioni, “non hanno voce”.
Un esercizio coerente di democrazia culturale.

Francesco “Ciccio” Capozzi