Concerto al Museo MADRE

MADRENAPOLI – Una serata all’insegna della musica e dell’arte contemporanea: venerdì 26 settembre alle 20.30, nell’ambito di una collaborazione storica, il MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina e il Teatro di San Carlo di Napoli, che propongono un doppio concerto di musica contemporanea, eseguito dall’orchestra e dal coro del Teatro di San Carlo, presso il cortile d’onore del museo MADRE.
La collaborazione fra i due enti rientra fra i progetti che hanno la finalità di stabilire attraverso il dialogo fra musica e arte contemporanea una sinergia fra le diverse istituzioni operanti in questi ambiti sul territorio della Regione Campania: il MADRE e il Teatro di San Carlo di Napoli e il Ravello Festival.
L’organizzazione del concerto è a cura di Maurizio Squillante; il Direttore d’orchestra Maurizio Agostini; Maestro del Coro del Teatro di San Carlo Salvatore Caputo. Violoncello: Luca Signorini, Bayan: Ivano Battiston.
Il programma della serata al museo MADRE prevede l’esecuzione di brani composti da due fra i più importanti autori della ricerca musicale contemporanea: Sieben Worte di Sofia Gubajdulina (Čistopoľ, Russia, 1931) e Adam’s Lament di Arvo Pärt (Paide, Estonia, 1935).
Le due composizioni proposte manifestano una profonda ispirazione spirituale, in grado di risuonare nell’ascolto intimo di ogni singolo spettatore.

Sofia Gubajdulina
Sofia Gubajdulina

 
 
Sofia Gubajdulina e Arvo Pärt sono due talenti internazionali insigniti, entrambi, dalla Japan Art Association con il prestigioso Premio Imperiale per la categoria Musica: nel 1998 la Gubajdulina e quest’anno Pärt.
Arvo Pärt
Arvo Pärt

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrive a questo proposito Maurizio Squillante, curatore della serata, introducendo sia i due compositori che i due brani che verranno eseguiti presso il museo MADRE, dall’orchestra e dal coro del Teatro San Carlo: «Corre un filo conduttore unificante nell’arte di Arvo Pärt e Sofia Gubajdulina, un’idea che ne accomuna, nella diversità, la ricerca compositiva, la tensione espressiva, ne alimenta il linguaggio musicale, questo filo è rappresentato dal loro personale rapporto con l’Essere trascendente. Non è forse un caso che, in un’epoca che nega con assoluto rigore ogni possibilità di esistenza al di fuori della contingenza materiale, siano due compositori di religione cristiana ortodossa a richiamare, con libertà e forza, l’uomo contemporaneo alla memoria di se stesso, ad evocare il risorgere di un Sé purificato da sovrastrutture sociali e culturali, nel tentativo di risvegliare l’Io religioso sopito in ciascuno.
La musica dovrebbe non poter prescindere dalla relazione con la spiritualità, ma non sempre è stato così nel corso degli ultimi cinquant’anni di storia musicale colta dell’Occidente euroamericano: come in un rimando di specchi, anche il nostro emisfero geopolitico ha subito la progressiva semplificazione e riduzione del rapporto con l’immateriale.
Arvo Pärt e Sofia Gubajdulina hanno potuto fare appello, per la costruzione del proprio codice estetico, alle ricchissime fonti teologiche e sapienziali cristiano-ortodosse, che si poggiano sull’ipotesi dell’irraggiungibilità dell’essenza di Dio, ma anche sul concetto di “divinizzazione” come vero fine dell’uomo, entrambi aspetti presenti nel pensiero musicale dei due compositori.
Sia nella purezza icastica della musica di Pärt, che nella complessità cromatica di stampo drammaturgico della Gubajdulina, possiamo rintracciare, fintanto nei titoli delle opere, i segni manifesti di un linguaggio musicale che diventa anche assunzione di un percorso spirituale.
Molto si è scritto su questi due autori e sulla loro eccezionalità rispetto alla tipica produzione musicale contemporanea, sul loro esserne ai margini per non aver assunto linguaggi e tecniche specificamente di ricerca, ma questo dibattito non dovrebbe attardarsi alla particolarità tecnica dei due compositori dell’Europa orientale.
Sieben Worte ed Adam’s Lament sono lavori di suprema comunicativa, e incarnano una proposta concreta rivolta alla musica, come concepita da Darmstadt in poi».
La partecipazione prevede il solo acquisto del biglietto di ingresso al Museo.
Prenotazione telefonica obbligatoria.
La partecipazione sarà possibile fino ad esaurimento posti.
Per maggiori informazioni e prenotazioni (lunedì-venerdì, 09:00-18:00; sabato, 09:00-14:00): + 39 081 19313016