Semper fidelis

Semper fidelisL’istituzione di reparti di fanti di marina da sbarco risale al 1231: la Repubblica marinara di Venezia con i suoi lagunari si coprì di gloria durante le Crociate in Terrasanta, sulle coste dell’Impero di Bisanzio e in tutte le guerre europee fino al 1797.
I veneziani furono gli antesignani della tecnica militare da sbarco: solo nel 1740 i britannici disposero compagnie di fanti di marina con funzioni da sbarco, che impiegarono anche nelle terre coloniali d’America. Si distinsero contro Pellirosse e Francesi, specialmente nel 1760 in Canada.
il congresso delle repubbliche indipendenti americane decise di fondare il Corpo Continental Marines, di cui si celebra l’anniversario in data 10 novembre 1775, con il compito di operare a bordo di navi americane. L’azione più clamorosa, una delle prime, fu contro gli inglesi nel 1783.
Nel 1797 il corpo fu ricostituito come Fanti di Marina o Marines. In origine erano 167 militari altamente addestrati, un battaglione che l’anno successivo divenne reggimento con la legge del’11 luglio 1798 del presidente John Adams su mozione del Congresso e del Senato.
Il 19 settembre del 1814 114 i fedelissimi Marines rimasero a difendere ad oltranza la città di Washington mentre la milizia era fuggita davanti l’attacco di 5000 soldati inglesi.
In Europa, oltre ebbero Fanti di marina all’Inghilterra anche la Spagna e il Regno di Napoli.
Sull’esempio inglese i Fanti di Marina a Napoli furono introdotti nel 1743. Nel 1772 vennero riordinati e dotati di regolamento dal 1782 con bandiera reggimentale e tre battaglioni da sbarco, al comando del principe Vincenzo de Sangro di Sansevero.
Nel 1833 il corpo venne riformato da Ferdinando II sul modello U.S.A. Il re infatti aveva inviato ufficiali del corpo napoletano a studiare sul posto il regolamento e le tattiche dei Marines degli Stati Uniti.
Nel 1834 per la prima volta i Marines americani e i fanti da sbarco borbonici combatterono insieme nell’azione dimostrativa congiunta contro il bey di Algeri. Quando i Marines americani nel 1836 condussero una serie di campagne governative contro la tratta dei pirati e degli schiavi negrieri su vasta scala, Ferdinando aderì alla legge internazionale insieme con l’Inghilterra e gli U.S.A.
Nel 1838 Ufficiali e di Fanti da sbarco di Marina duosiciliani furono spesso osservatori militari nelle operazioni dei gloriosi Marines, come nel 1846 nella guerra tra Stati Uniti e Messico.
Il regolamento ferreo dei Marines americani fu adottato in pieno da quello del Corpo del reggimento Real Marina o Fanti da sbarco del Regno delle Due Sicilie.
L’8 settembre 1847 il corpo sfilò nella tradizionale parata militare di Piedigrotta alla presenza del re e degli ambasciatori statunitensi, oltre che di quelli di Francia e Gran Bretagna.
Nel settembre 1848 gli U.S.A furono osservatori dal porto di Messina per la brillante operazione anfibia del Real reggimento da sbarco e così nell’aprile del 1849 nel porto di Catania.
Erano stati presenti anche il 15 maggio 1848, giorno del battesimo di fuoco dei Fanti di Marina duosiciliani.
In particolare, l’operazione anfibia di Messina osservata dagli alti ufficiali americani in fu giudicata molto favorevolmente, tanto che nel 1849 e nel 1850 venne riportata nel manuale di studio dei Marines.
Va inoltre ricordato che nella guerra civile americana tra il 1861 e 1865, gli Stati Confederati del Nord schierarono ben 4164 Marines contro gli Stati confederati del Sud, di cui 141 erano ex-garibaldini.
Di contro, l’Unione del Sud il 16 marzo 1861 fondò un proprio Corpo dei Marines. Su 539 uomini, 25 soldati erano ufficiali borbonici emigrati volontariamente a New Orleans non volendo entrare a far parte nell’esercito unitario italiano.
downloadI 25 Marines duosiciliani si coprirono di gloria nel tener testa alle truppe nordiste sia per terra che per mare fino al 1864. Durante l’ultima resistenza dei Sudisti, nel 1865, rimasero fino alla fine col generale Lee.
Un altro piccolo grande ricordo dei Fanti da sbarco della Real Marina.
Napoli, 1860. Il 6 settembre solo 5 unità navali da guerra seguirono il re Francesco II a Gaeta: il grosso della Flotta delle Due Sicilie rimase in rada nel golfo.
Semper Fidelis, sempre fedeli, i Fanti da sbarco e i loro ufficiali si gettarono dalle loro navi raggiungendo a nuoto quelle in partenza per Gaeta.
Come loro tanti altri marinai, ma furono colpiti da fucilate sparate dalle navi che avevano voltato proditoriamente  le spalle a Francesco II e a Maria Sofia.
Molti morirono, molti furono feriti e vennero salvati dagli abitanti di Santa Lucia, ‘e luciani d’o Rre … Ma questa è un’altra storia …
Il glorioso reggimento dei Fanti da sbarco a ranghi completi operò sia a Caiazzo che sul Volturno e poi ancora nella difesa della cittadella di Gaeta, guadagnandosi la medaglia d’oro borbonica al Valor Militare sia il 22 novembre 1860 che il 13 febbraio 1861.

Michele Di Iorio