Il messaggio di Papa Francesco

Papa FrancescoCASERTA – Erano più di duecentomila, anche stranieri, i fedeli che hanno accolto con grande fervore la visita del Papa.
Hanno sopportato l’afa appena refrigerata da una pioggia estiva. Si sono accalcati in piazza Carlo III di fronte alla Reggia, appena contenuti dalle transenne. Stanchi e sfibrati da un’attesa durata dalla mattina, ma con la fede e con la speranza nel cuore.
Erano lì, per vedere e ascoltare le parole del Pontefice. Molti fedeli hanno pregato perché il frutto della visita di Bergoglio possa far riscattare una terra, quella tra il casertano e il napoletano, martoriata dal punto di vista sociale ed ambientale.
«È terribile che una terra così bella venga rovinata da fenomeni come questi, di non rispetto dell’ambiente e di violazione», ha commentato Papa Francesco con viva partecipazione, osservando dall’elicottero, la zona della Terra dei fuochi.
Luoghi tristemente noti per lo sversamento illegale di rifiuti tossici da parte della camorra; quando venendo incendiati sviluppano la diossina, possibile causa dei molti decessi di cancro da parte della popolazione.
Il Pontefice è atterrato sabato 26 luglio alle 16 circa nell’eliporto della Scuola Specialisti dell’Aereonautica Militare vicino alla Reggia di Caserta, accolto da monsignor Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta, Carmela Pagano, prefetto di Caserta, Pio Del Gaudio, sindaco di Caserta, Domenico Zinzi, presidente della Provincia e Veniero Santoro, comandante della Scuola Sottufficiali dell’Aeronautica Militare.
Il Papa si è poi recato al Circolo Ufficiali dell’Aeronautica militare, all’interno della Reggia, dove ha incontrato e dialogato con tutti i prelati della diocesi casertana.
In seguito Bergoglio, ha fatto il consueto giro tra la folla di fedeli con la sua papamobile: molti hanno lanciato sulla vettura magliette e berretti, in segno di omaggio, mentre il Pontefice salutava e baciava i bambini.
Uniti contro la camorraVi erano alcuni immigrati africani che elevavano uno striscione dalla scritta «Uniti contro camorra e razzismo». Infatti, il movimento migranti e rifugiati dell’Africa subsahariana di Caserta hanno scritto una lettera a Papa Francesco in cui gli immigrati gli chiedono « … un’udienza al fine di poterci confrontare», per sperare in una vita dignitosa.
Era presente anche l’imam della comunità senegalese di Caserta, Youssou Niang, che ha dichiarato: «Siamo qui per dare il benvenuto a Papa Francesco, testimone del dialogo tra tutte le religioni: anche noi musulmani vogliamo che il dialogo con le altre fedi sia costante».
Alle 18 il Pontefice ha poi celebrato la messa insieme al vescovo Giovanni d’Alise e al cardinale Crescenzio Sepe.
L'omeliaDurante l’omelia Bergoglio si è rivolto proprio agli immigrati, ricordando che la presenza di Gesù nella nostra vita « … trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli. Una presenza che invita ad accogliere ogni altra presenza, anche quella dello straniero e dell’immigrato».
Il Pontefice, inoltre, ha fatto un chiaro riferimento all’emergenza ambientale nella Terra dei fuochi, affermando: «Bisogna avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità di cui tutti sappiamo il nome».
Poi, ha proseguito dicendo: «So che voi soffrite per queste cose» e, tra la commozione dei fedeli, ha concluso: «Mi è stato chiesto di darvi la speranza. Io non posso darvi la speranza, ma posso dirvi che essa esiste dove c’è Gesù. Dove c’è Gesù, c’è l’amore per i fratelli che s’impegnano a salvaguardare la loro vita e la loro salute, anche rispettando l’ambiente e la natura».
Il Papa celebrando Sant’Anna, patrona di Caserta, ha voluto anche trasmettere un implicito messaggio circa le infiltrazioni mafiose nelle feste patronali: «Desidero incoraggiarvi tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo».
Al termine della messa, alcuni cittadini ucraini presenti hanno lasciato librare nell’aria, venti colombe bianche, simbolo di pace.
Alle 19.30 il Pontefice è ripartito in elicottero. Sembrava stesse andando via, invece il velivolo è ritornato e ha girato sulla piazza per benedire i fedeli.
Poi è ridisceso ancora più a bassa quota: papa Francesco con il viso schiacciato contro il vetro sorrideva a quel fiume di fedeli che cantava, correva, rideva, gioiva e salutava.
Il pontefice ha anche incontrato in veste privata il pastore evangelico, il vecchio amico Giovanni Traettino.
Incontro molto discusso ma che ha dimostrato come le azioni di Bergoglio siano tese a far crollare i muri di pregiudizi consolidati da secoli. Ecco il suo messaggio d’amore universale.
Il saluto
 

 Tiziana Muselli