L’isola di Dino ritorna ai praiesi

isola di DinoPRAIA A MARE – La ventennale battaglia giudiziaria del Comune si è conclusa con la sospirata sentenza che stabilisce il ritorno di proprietà dell’Isola Dino alla Città cosentina, attraverso la restituzione  alla famiglia Agnelli di circa 50mila euro.

Lo scorso 13 giugno i giudici della sezione staccata di Scalea del Tribunale di Paola hanno infatti deciso di annullare il contratto di compravendita firmato da Gianni Agnelli ben 52 anni fa che versò la somma di 50 milioni di lire. Una cifra infima che, se all’epoca dell’acquisto fece sorridere il presidente della Fiat, comparata agli odierni prezzi di mercato di sicuro invita gli italiani a riflettere con amarezza.

In pieno boom economico, Agnelli acquistò così una delle più belle perle della costa tirrenica calabrese allo scopo di creare con tutto il territorio da Fiuzzi a San Nicola Arcella una degna alternativa alle mondane Capri, Saint Tropez e Portofino.

Obiettivo che forse non raggiunse con i risultati sperati, anche se qualche anno fa il regista Massimo Scaglione decise di girare la prima scena del film La moglie del sarto con Maria Grazia Cucinotta proprio nel Borgo di fronte l’Isola di Dino.

L’isolotto ha questo nome sia perché  vi sorgeva un tempio – aedina – dedicato a Venere, dea della Bellezza, sia per il significato di tempesta, dall’etimo greco dina, per la pericolosità per i naviganti delle acque mosse, prossime alla punta Frontone.

Presa d’assalto dai Turchi nel 1600, l’isola divenne nel 1806 base delle operazioni della flotta anglo-borbonica  che si opponeva all’invasione napoleonica in Calabria;  conquistata dai Borbone, nel 1928 divenne proprietà del Comune di Praia.

Data in concessione per quasi 100 anni, l’isola deve all’era Agnelli, oltre la costruzione di un importante pontile, solo alcuni tucul  – bungalow in stile african – trulli bianchi come quelli di Alberobello, villette, e qualche ristorante.

Divenuta in seguito preda di vari imprenditori colpevoli di cattiva amministrazione che avevano dunque abbandonato l’isola a sé stessa, dal 1993 era nelle mani della società Isola Dino s.r.l.

Nonostante non avesse saputo valorizzare l’isola, la caparbia impresa scaleota, non era certamente intenzionata a cederla al Comune: ora dovrà  pagare circa 14mila euro, come stabilito dai giudici.

Soddisfazione da parte dei praiesi e del loro sindaco, Antonio Praticò, valoroso guerriero che ha saputo combattere una battaglia in prima linea per il bene dell’isola e dei cittadini, i quali fiduciosi lo avevano rieletto nel 2012 per la quarta volta consecutiva.

isola di BudelliStessa sorte ora si attende per l’isola sarda di Budelli, che strappata al magnate neozelandese Michael Harte, ha iniziato il processo di acquisto da parte dell’Ente di Parco di La Maddalena.

Quando il potere della Magistratura sconfigge l’arroganza.

Nina Panariello