E la Reggia tornerà al suo splendore

DCIM100MEDIAPORTICI – Si è respirata un’aria molto particolare nella Sala Cinese della Reggia borbonica venerdì 30 maggio: la soddisfazione, l’orgoglio, la cifra del senso di identità che rappresenta il complesso monumentale di via Università, hanno coinvolto tutti, dal pubblico ai relatori.
Ha fatto gli onori il padrone di casa, il professor Paolo Masi, direttore del Dipartimento di Agraria che ha sede nel Palazzo Reale; è stato emozionante il racconto che ha fatto del  suo primo incontro con la Reggia, allora in uno stato quasi di degrado che lo colpì fortemente, tanto che nacque subito in lui il desiderio di riportare allo splendore originario tutta l’area. Dalle sue parole è trasparso l’orgoglio di essere stato il fulcro di tutta l’azione sinergica di recupero, ma anche un po’ di rimpianto, quando ha detto chetra qualche anno dovrà lasciare tutto questo …
Poi, il professor Masi da perfetto ospite ha poi accolto Antonio Pentangelo, presidente dell’Ente Provincia di Napoli, il sindaco Nicola Marrone, l’assessore provinciale al Patrimonio Massimiliano Lanfranco, l’assessore provinciale alla Cultura Francesco De Giovanni di Santa Severina.
Dopo i saluti istituzionali, al dibattito, moderato da Domenico Pannone, sono intervenuti Stefano Mazzoleni, direttore di MUSA (Musei Scienze Agrarie, Teresa Rubinacci, direttore provinciale Area Patrimonio, Giuseppe Napolitano, responsabile tecnico della Provincia, Tommaso Russo, coordinatore e direttore della soprintendenza B.A.P.S.A.E.
Oltre ad un folto pubblico, erano presenti in sala l’assessore Cristadoro in rappresentanza del sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo e l’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Stefania Caiazzo del Comune di Portici.
Dopo le relazioni che hanno illustrato il progetto di restauro e valorizzazione del complesso borbonico, si è tenuta la presentazione del libro di Roberto Middione, storico dell’Arte B.A.P.S.A.E. La Reggia di Portici, della collana Percorsi d’Arte.
Infine è stato presentato lo spettacolo teatrale Le acque della Reggia, da Portici a Caserta, seguito da un coffee break e dalla vista guidata al complesso monumentale.
Il progetto di restauro e recupero della Reggia è stato redatto dal gruppo misto di progettazione interno agli Enti Soprintendenza B.A.P.S.A.E. di Napoli e Provincia, Provincia di Napoli, Dipartimento di Agraria con l’apporto di consulenti esterni.
Nel corso egli anni sono già stati effettuati interventi sia interni che esterni; attualmente sono in corso i lavori della peschiera del Bosco inferiore e delle aree adiacenti al viale Carlo III o Prateria, il restauro della Torre dell’Orologio e della Torre Campanaria, restauro delle facciate interne prospettanti la Corte centrale, restauro dello Scalone monumentale e elle sale del piano nobile, restauro appartamenti liberi, lavori del Verde per la messa in sicurezza nonché lavori dell’Orto Botanico del Parco superiore, restauro del maneggio coperto.
Gli interventi futuri riguarderanno il restauro del teatro di Corte del piano nobile, nonché il completamento del restauro e della valorizzazione dell’intero piano e dei due bracci degli emicicli.
Nel suo intervento il professor  Mazzoleni, ha evidenziato che a tutt’oggi ci sono collezioni non fruibili dal pubblico perché stoccate in deposito, come il Museo Botanico più antico d’Europa intitolato ad Orazio Comes, il Museo di Meccanica di Agraria, oltre a quelli già fruibili, il Museo Entomologico e il Museo Ercolanense, dove trovano posto i reperti e gli affreschi dell’antica Ercolano, vero e proprio genius loci della Reggia, che più volte ha avuto collaborazioni con l’archeologia internazionale fornendo materiale audiovisivo realizzato dalla Federico II.
Teresa Rubinacci nella sua appassionata relazione ha invece fatto rilevare che la Reggia borbonica di Portici non è inserita nei Siti Reali al pari della Reggia di Napoli e di Caserta; ha comunicato però che è già pronto il  Decreto ministeriale che ne prevede l’inserimento. Un passo importante per il complesso monumentale, che consente di arrivare al circuito del programma culturale operativo nazionale, in modo da attrarre quei grossi investimenti privati. che fino ad ora sono stati praticamente preclusi.
Anzi, la dottoressa Rubinacci, riferendosi ad Agraria come ad una fucina di quel meridionalismo responsabile nato con Manlio Rossi Doria, ha sottolineato la necessità di rendere idonea tutta l’area adiacente al sito monumentale, che contemporaneamente deve diventare attrattore turistico, animando via Università con negozi e strutture ospitanti e di ristoro, ma riveste anche grande importanza la ristrutturazione del Bosco Inferiore, dove poter tenere concerti e manifestazioni.
Il presidente della Provincia, Antonio Pentangelo ha sottolineato: «È una prosecuzione di un lavoro in un momento in cui la Provincia sta scomparendo; abbiamo investito e stiamo investendo sulla Reggia di Portici ritenendo che sia il maggior bene  non economico ma storico- culturale.
Lo facciamo con la valorizzazione insieme alla Regione Campania con progetti comunitari in alcuni ambienti tipo lo scalone e altri vani. Faremo questo anche nei futuri 7 mesi che ci accompagnano alla fine di questo Ente che, tramutandosi in area metropolitana, dovrà comunque e necessariamente a far riferimento a monumenti come questi».
L’assessore Massimiliano Lafranco ha precisato: «Il ruolo della Provincia in questa struttura è stato fondamentale insieme ad altri Enti come il Comune, la Soprintendenza, l’Università. Esiste una ottava meraviglia all’interno della città di Portici che deve essere valorizzata come Pompei ed Ercolano affinché tutti possano conoscerla».
Sindaco Nicola Marrone ha detto con soddisfazione: «Siamo qui a testimoniare l’interesse verso un importante processo di restituzione della Reggia e del Parco ai cittadini, un percorso in piena sintonia con la Provincia per coordinare e organizzare un comitato di gestione al quale il Comune possa sedere a pieno titolo.
Sebbene siano state istituite le Città Metropolitane, lo statuto non è stato ancora scritto, e i compiti risultano non ancora ben definiti. In questo processo vogliamo dare il nostro contributo fattivo, essere presenti e collaborare con tutti gli Enti istituzionalmente preposti, perché vengano rispettate anche le gloriose tradizioni universitarie che costituiscono un volano di sviluppo dei rapporti scientifici col mondo accademico e non solo».
Lo Speaker ha incontrato brevemente l’architetto Tommaso Russo che ha detto: «Inizia molto da lontano  la collaborazione tra Provincia e Soprintendenza con un piano di recupero della Reggia per stabilirne le funzioni.
Abbiamo già allestito un’altra ala per il Museo al piano nobile con il recupero delle sale. Il futuro è anche il recupero dell’Orto botanico, la realizzazione delle sale del direttore Masi, il Teatro barocco.
Alcuni progetti son già in itinere, altri già conclusi: adesso andiamo in una fase di completamento dell’opera di restauro e valorizzazione».
Architetto, lei qualche tempo fa disse della sua idea di ripcollocare il salottino di Capodimonte della regina Maria Amalia qui a Portici. A che punto siamo?
«A buon punto, nel senso che si stanno facendo i passi necessari. Riportarlo nel luogo dove fu voluto dalla regina, qui alla Reggia di Portici, è un importante aspetto del recupero che abbiamo intrapreso».