Lilith, la Donna

lilithSAN GIORGIO A CREMANO – Alla Biblioteca di Villa Bruno di via Cavalli di bronzo sabato 24 maggio alle 18.30, andrà in scena La favola di Lilith, anteprima nazionale dell’opera in due atti di Edo Notarloberti e Viviana Scarinci.
La rappresentazione ha ottenuto il il patrocinio dei Comuni di San Giorgio e di Morlupo, in provincia di Roma. Lo spettacolo è promosso dall’associazione Progetto San Giorgio e del Fondo Librario di Poesia Contemporanea di Morlupo.
L’opera, che sarà inoltre rappresentata in anteprima europea in Germania a Lipsia nell’ambito del Wave Gotik Treffen domenica 8 giugno, sarà eseguita da un ensemble a netta prevalenza femminile.
Il progetto è diventato un CD e un libro edito in versione bilingue.
Il compositore Edo Notarloberti e la poetessa Viviana Scarinci hanno accettato di confrontarsi attraverso un vero e proprio work in progress, la cui profonda vocazione interculturale viene pienamente rappresentata dal tema costituito dalla figura di Lilith.
La favola di Lilith nasce da una riflessione che vuole riportare il mito all’attualità attraverso gli strumenti della musica e della poesia contemporanea: quartetto d’archi, pianoforte e voce recitante per esprimere l’incontro dei linguaggi artistici diversi e insieme profondamente affini della musica e quello della poesia.
Le notizie di cronaca continuano nonostante tutto a richiamare l’attenzione sulle conseguenze della subalternità delle donne nell’immaginario collettivo. Perciò quest’opera è estremamente attuale nel ricalcare un mito arcaico e riportarlo ad una realtà lontana solo apparentemente.
Lilith è un personaggio della mitologia ebraica e prima ancora di quella babilonese; è un diavolo femmina ma si rivela essere la Donna, esistita già prima di Eva, colei che fu creata spaccando in due la prima creatura umana che era duplice, come Ermafrodito.
Il violino di Edo Notarloberti cavalca l’onda delle parole di Viviana Scarinci sintetizzando i percorsi pregressi delle esperienze passate – come Argine e Ashram – proiettandoli in una direzione ancora più essenziale in quanto affrancata dalla schematica forma di canzone che da un lato garantisce integrità formale, dall’altro limita il fluire liquido delle note che, come le parole, in quest’opera intensa sono alla ricerca di una verità essenziale attraverso una dimensione sonora assolutamente acustica e neoclassica.