Una catena umana per Pompei

Pompeii catenaPompei è uno dei siti archeologici più interessanti del nostro patrimonio culturale e da solo costituisce un grande richiamo per migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Se ne sono accorti gli Americani quando l’anno scorso hanno deciso di ambientare un film proprio nella Pompei antica, ripristinando virtualmente i sontuosi fasti del passato, ricostruendo la disastrosa eruzione vulcanica del 79 a.C.
Se ne sono accorti gli Inglesi con  la mostra allestita al British Museum Life and death in Pompeii and Herculaneum che ha sfiorato i 300.000 visitatori.
Se ne accorgono quotidianamente gli storici, gli archeologi, e gli studiosi, per i quali Pompeii riveste, a buon diritto, un ruolo di estrema importanza nel diversificato panorama storico ed archeologico del territorio campano e non solo.
Purtroppo non se ne accorgono le nostre Istituzioni, che nonostante la eclatante situazione di degrado nella quale versa attualmente il sito, non riescono a proporre efficaci misure risolutive.
Crolli, furti, episodi di teppismo, il deplorevole stato di conservazione dei reperti, la cinica speculazione  costituiscono solo alcuni tasselli del dramma a cui viene sottoposto l’antico patrimonio pompeiano.
Per attirare l’attenzione sul più importante Museo  a cielo aperto europeo , il comitato di giovani e giovanissimi  Pompeimia ha promosso una catena umana che partendo da Piazza Anfiteatro ha circondato gli scavi, giungendo fino a piazza Entrata, antistante Villa de Misteri.
Più di mille persone, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno manifestato per la difesa e la salvaguardia del sito, proclamando a gran voce l’intenzione di non abbandonare un territorio che varrebbe assolutamente la pena tutelare.
Molte le manifestazioni istituzionali di condivisione dell’iniziativa: dal tweet dell’ex ministro della Cultura Massimo Bray, alla visita di supervisione del neo ministro Dario Franceschini.
Ma Pompei è un luogo da proteggere con atti concreti, al di là delle parole – pur sempre importanti – che possono essere spese. Lo sanno bene i giovani del comitato Pompeimia, per il quale il flashmob è il punto di partenza di un progetto in cui impegnarsi con costante e veemente attenzione.
Eva Cantarella e Luciana Jacobelli nel suggestivo libro Pompei è viva, ed. Feltrinelli hanno infatti sottolineato: «Pompei è patrimonio dell’umanità, dunque appartiene a chiunque ne comprenda il valore, l’unicità e l’eccezionalità e si prodighi affinché anche le generazioni future possano avere la nostra stessa fortuna: visitarla».
«Il 4 maggio è il primo di una serie di eventi che verranno posti in seguito dal comitato per perseguire la propria finalità culturale – spiega Alfonso Cristofano, uno dei referenti del comitato – La scelta di cingere gli scavi con una catena umana nasce dalla voglia di  investire i relativi curatori di una responsabilità, non solo del sito, ma anche delle persone che lo amano e non vogliono più vederlo sottostare alle vessazioni a cui viene sottoposto da anni».
Al flash mob è seguita un’esposizione fotografica presso Villa Maiuri a Ercolano.

Francesca Mancini