Le favolose origini della Terra

cataclisma24 allievi ed il Maestro Eduardo Nappa morente. L’uomo indica la sua piccola biblioteca privata; insiste, malgrado il respiro affannoso.
Guardai dietro i libri e rivenni uno scomparto metallico segreto nel muro. Aprii con le piccole chiavi e tirai fuori un bauletto di legno. Dentro c’era un involto viola e rosso porpora, tre volumi antichi rilegati in cuoio e un vecchio calice smaltato.
Nappa bisbigliò a tutti noi di cambiare il nome del Cenacolo Aram in Cenacolo Phoenix, e alla sua morte di portare via il tutto al sicuro e di leggere il libro La montagna del bene e del male, prima degli altri due.
Una narrazione leggendaria, favolosa o fantasiosa, chissà …
Il libro riporta la descrizione minuziosa della Terra dalle sue origini, assai prima del diluvio universale del 5 giugno dell’anno 8498 a.C. e quindi prima del conflitto nucleare nel nostro sistema solare durato 18 giorni, in cui persero la vita 360 milioni di creature umane, che distrusse i continenti di Iperborea e Lemuria e fece sprofondare Atlantide in un giorno e una notte nell’oceano che ora viene detto Atlantico, provocando un cataclisma che modificò i poli e l’inclinazione dell’asse terrestre e quindi il clima, uccidendo 54 milioni di atlantidei su 64, facendo piombare la Terra in una preistoria di barbari negri pigmei e giganti e di pochi bianchi che si ridussero a fare i sacerdoti di divinità fittizie, memori di un passato scientifico e tecnologico all’avanguardia.
I nostro sistema, creato 4.5 miliardi di anni fa dalla rotazione del sole, nato 18 miliardi di anni prima, aveva la sua luna.
Il sistema stellare del nostro sole fu colonizzato da profughi delle Pleiadi e di Orione, circa 10 milioni di anni prima di Cristo, che si stabilirono fermandosi sui pianeti esterni di Plutone e di Urano; poi colonizzarono Giove, le sue 12 lune e Saturno.
I Pleiadiani e Orioniani circa un milione di anni fa ognuno per conto proprio colonizzarono Venere e Marte e verso il 116.300 a.C. la Luna e parte della Terra, Iperborea, Atlantide e Lemuria, tra Africa e Asia.
Le cronache di Atlantide dell’80mila a.C. riportano che un cataclisma immane distrusse la grande isola lemuriana di Malisama, nel Pacifico; rimasero superstiti lemuriani in Madagascar, Yemen, con Sabei e Mineii, India, Tibet, Cina, Giappone e Sumeria.
Gli scienziati atlantidei studiarono i reperti e diedero vita ad un strano culto lemuriano.
Dopo iniziò la guerra civile, e Atlantide si ritrovò ridotta a 7 grandi isole e 10 città.
Il conflitto coinvolse l’intero sistema solare e vennero utilizzate testate atomiche e termonucleari, armi laser e a plasma energetico, sconvolgendo i climi di Venere e di Marte, distruggendo la vita su Saturno e facendo esplodere il pianeta Mardek, i cui frammenti formarono gli anelli e gli asteroidi tra Saturno e Venere.
Infine un asteroide della cinta saturniana attirato dalla gravitazione terrestre il 5 giugno dell’anno 8598 a.C. impattò nel golfo del Messico causando il diluvio universale, modificando continenti e il clima della Terra, che cadde in una preistoria barbarica.
I sopravvissuti di Atlantide scamparono alla morte fuggendo con 12 grandi arche anfibie al comando dei propri noah o ammiragli. Una di esse approdò in Egitto con il principe Ra e suo figlio Osiride; tutta famiglia venne deificata dagli indigeni.
Da questo nucleo discese una grande dinastia di Faraoni, termine che trasse origine dal geroglifico della lingua egizia che significava grande casa, come in effetti dovevano vedere l’arca gli indigeni.
Una colonia egizia alessandrina nel 74 d.C. si stabilì a Napoli col favore dell’imperatore Diocleziano al quartiere oggi di San Lorenzo e Vicaria tra via e piazzetta Nilo e via Anticaglia. Da questa enclave nacque una grande Schola, di cui fu esponente il filosofo Giordano Bruno, grande cultore della civiltà egizia. I suoi allievi continuarono i suoi studi, che si diffusero specialmente 1710 al 1771, ruotando intorno a Raimondo de Sangro.
Questa è la storia che racconta il libro La montagna del bene e del male, in qualche modo legata a Napoli e alla sua grande tradizione ermetica.
Bibliografia

  • La montagna del bene e del male, di Eduardo Nappa, 1976
  • Popul vah, il libro maya dei morti, edizioni Mediterranee Roma
  • Il libro tibetano dei morti, edizioni Mediterranee Roma
  • Il libro egizio dei morti, di Piantanida, edizioni Atanor di roma
  • Bibbia, Vecchio Testamento, Genesi
  • Le stanze di Dzyan di Helena Petrovna Blavatsky
  • Sapienza Antica, articolo dedicato di Anne Besant a Helena Petrovna Blavatsky, edizioni Alaya, 1950
  • Le origini della terra di Eliott, 1885

 

Michele Di Iorio