‘A Vecchia scurtecata

'A vecchia scurtecataSORRENTO – Il Museo Correale di Terranova, in collaborazione con Le Amiche del Museo Correale, ha presentato domenica 22 dicembre il testo ‘A Vecchia scurtecata, tratto da Lu cunto de’ li cunti di Giovan Battista Basile.
Benedetto Croce definì in un suo scritto Basile “il Boccaccio napoletano”; il filosofo e critico affermava infatti che l’Italia possiede nella sua opera il più antico, ricco e artistico tra tutti i libri di fiabe popolari.
Il testo, sebbene sembri un libro di favole, un trattenimento de’ peccerilli, lo è solo all’apparenza: come spesso accade, la favola, la metafora, la satira, diventano strumento formidabile per poter dire di tutto, attaccando i potenti senza sfidare la censura di corti, baronati e marchesati.
La sorella di Giovan Battista Basile, Adriana, fu una famosa cantante dell’epoca, colei per la quale fu coniato il termine “virtuosa”, e ciò diede al nostro autore libero accesso ai salotti e alle corti italiane, in cui apprese ipocrisie e costumi, usi e tranelli, che riversò nella sua opera teatrale e barocca.
L’operazione dell’adattamento di uno stralcio da Lu cunto de’ li cunti ha visto già oltre trenta repliche tra Napoli e provincia; si deve ad un gruppo di cultori della tradizione napoletana, l’attore Mario Vinaccia e i musicisti Raffaele Cosenza e Maria Staiano.
La presentazione di ‘A Vecchia scurtecata è stata curata da Ciro Ruggiero e Carlo Alfaro, che hanno introdotto gli spettatori nella magia del testo, un vero capolavoro della letteratura italiana del ‘600, per l’estro letterario e linguistico, la fantasia corrosiva, le commistioni dell’idioma napoletano con quello spagnolo e arabo.