Riflessioni sulla storia della Città

DCIM100MEDIA
PORTICI – Incontro al Teatro comunale “I De Filippo” di corso Umberto con il giornalista e ricercatore storico Pietro Gargano per la presentazione del progetto che approfondirà l’antichissima storia della Città.
Al dibattito, oltre a Gargano, hanno partecipato il sindaco dottor Nicola Marrone e l’assessore alla Cultura ingegner Raffaele Cuorvo.
Gli interventi dei tre relatori sono stati piacevolmente inframmezzati dalla bellissima voce di Nora Ceratto, che ha interpretato magistralmente alcuni brani della canzone classica napoletana.
Le Riflessioni  che hanno portato Pietro Gargano ad approfondire la storia di Portici trovano ragione nelle tracce di insediamenti risalenti a ben trentamila anni fa: vennero infatti rinvenuti sul territorio da un geologo asce e altri manufatti in ferro.
Già la stessa Herculaneum, dedicata al culto del dio Ercole, fu fondata da una popolazione italica di lingua osca; in seguito la città fu conquistata dagli Etruschi per passare poi ai Romani, dove ebbe il suo periodo aureo.
Tutta la zona era abitata, tanto che non c’era distinzione tra la parte porticese e l’attuale Ercolano; infatti la favolosa Villa dei Papiri, portata in parte alla luce, con una ricchissima biblioteca dove potrebbe essere conservato tutto lo scibile umano dell’epoca, si estendeva per circa ottanta metri verso Portici, sotto l’attuale via Università, l’antica via Haerculana.
Gli scavi archeologici iniziarono con la meritevole opera di Maurizio d’Elbeouf principe di Lorena, che, forse incuriosito dai fortuiti ritrovamenti avvenuti in zona, individuò le prime vestigia romane, mentre su commissione di Carlo di Borbone effettuava saggi sui luoghi dove il sovrano voleva sorgesse la Reggia.
Re Carlo comprendendo l’importanza delle scoperte, favorendo poi i lavori di scavo e la ricerca.
Fu allora che nacquero i camminamenti sotterranei di cui si è sempre favoleggiato a Portici, ma che, in parte individuati, erano passaggi che avevano lo scopo di raggiungere l’antica città da sotto la nuova città, ricoperta ma anche preservata dalla lava del Vesuvio.
Dopo l’eruzione del 79 a.C., infatti, passato un ragionevole lasso di tempo, ricominciò la ripopolazione di tutta l’area, e l’uomo costruì su Haerculaneum strade e case, celandola sempre più.
Negli anni, i ritrovamenti archeologici sono continuati, spesso purtroppo trafugati o, peggio, interrati di nuovo in nome di una malintesa e miope logica economica.
Con l’urbanizzazione selvaggia non si comprese infatti che si negava la preziosità unica al mondo del territorio porticese che, racchiuso in un contesto benedetto dalla natura e valorizzato dagli antichi insediamenti, aveva una vocazione assolutamente turistica.
È questa dunque la finalità del progetto di Pietro Gargano: dalla riflessione all’approfondimento fino alla conoscenza della storia di Portici che potrà essere trasmessa alle nuove generazioni così da preservarne la memoria e continuare a valorizzarla. Lo stesso intento che anima l’Amministrazione comunale: la ricerca di un’identità territoriale in parte perduta.
Infatti il sindaco Marrone ha sottolineato: «Raccontiamoci il nostro passato, ma cerchiamo di essere interpreti della modernità. Da noi si fa fatica ad accettare le sfide, e refluiamo nella tranquillità del quotidiano. Ma i fattori di crisi attuali sono davvero inquietanti: destinati ad essere periferia, se non cogliamo quello che il territorio  ci offre lo saremo sempre più. L’invito che rivolgo a me stesso e a tutta la cittadinanza è quello di interrogarci e a darci risposte concrete per la salvaguardia del nostro patrimonio. Da qui può rinascere la nostra economia».