Davide Messineo, un napoletano sulla vetta del Mondo

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Il Taekwon-Do (la Via della Sorgente) è un arte marziale coreana che combina tecniche di combattimento e autodifesa, ma anche una filosofia.
Ci sono due diverse federazioni WTF (World Taekwon-Do Championships), ovvero la specialità olimpica, dove si effettuano solo tecniche di gamba, e ITF (International Taekwondo Federation) che è l’arte marziale in sé per sé, con tecniche di calci e pugni.
Si può definire sport da combattimento a contatto pieno con tecniche volte alla difesa personale; è l’arte marziale che conta il maggior numero di praticanti in tutto il mondo e dall’anno 2000 fa parte delle discipline olimpiche.
Partendo da “cintura bianca” ci si addentra man mano nel Taekwon-Do, fino a raggiungere la “nera”, che perfeziona l’apprendimento delle tecniche; dopo ci sono i dan, che rappresentano i vari passi nel Do, la Via. La terminologia tecnica è naturalmente in lingua coreana.
I Campionati mondiali di questa disciplina si disputano ogni due anni, mentre quelli Europei ogni anno. Il punteggio nelle gare sportive viene assegnato da quattro arbitri: uno centrale più i tre della giuria.
Un grande soddisfazione per il team italiano è venuta dalla XVIII Edizione Seniores e XII Juniores dei Campionati Mondiali di Taekwon-Do che si sono disputati a Benidorm, Spagna, dal 24 al 27 ottobre: due medaglie d’oro, tre medaglie d’argento e otto di bronzo.
Una delle Medaglie d’Oro è stata vinta dal campione napoletano Davide Messineo che ha gareggiato per la categoria senior -85 kg; dopo la semifinale mozzafiato di venerdì 25, dove Davide ha vinto contro il neozelandese Carl van Roon – imbattuto da sei anni – si è aggiudicato l’accesso alla finale, stravinta, contro l’atleta russo Denis Martsevich  con il punteggio di 3-1.
Lo Speaker ha incontrato il neocampione del mondo dopo l’allenamento quotidiano. Davide, nato a Napoli il 13 novembre 1991, è il campione mondiale più giovane della storia del Taekwon-Do. Ma Davide è rimasto un ragazzo semplice e molto maturo: allievo del secondo anno del Dipartimento di Scienze Motorie, non disdegna qualche lavoretto part-time né di dare una mano quando occorre al suo preparatore atletico Marco Paino negli allenamenti del Club Scherma Portici sulla pista allo Stadio San Ciro.
Inoltre ha il brevetto di istruttore di Taekwon-Do, a riprova del fatto che la sua scelta di vita è chiaramente indirizzata al mondo sportivo.
Davide, da quanti anni pratichi il Taekwon-Do?
Da dieci anni, sempre a Napoli. Sono già stato campione del mondo tra gli juniores, la categoria fino a 18 anni: vinsi il Mondiale 2009 di Mar De Plata in Argentina nella categoria massimi degli juniores, che va oltre i 70 kg. Poi, passato senior, ho potuto disputare il Mondiale in Spagna.
È stato traumatico il passaggio alla categoria superiore?
In effetti ha comportato tante cose: cambio di mentalità, farsi la necessaria esperienza … è una categoria dove si combatte dai 18 ai 40 anni, per cui s’incontrano atleti che di esperienza ne hanno tanta …
Che sensazioni hai provato quando hai vinto il match della finale?
Se devo essere sincero, non credevo di arrivare a tanto, anche se i sacrifici per raggiungere quel traguardo sono stati innumerevoli: per tre anni mi sono allenato tutti i giorni per due volte al giorno, ho fatto una dieta ferrea. Nessuna deroga nemmeno per i compleanni, Natale o Capodanno: la mia giornata tipo era sempre la stessa. Mi sono riposato tre giorni solo dopo il mondiale.
Ne è valsa la pena, però: ho avuto un grande risultato. E se non me l’aspettavo, in Spagna man mano che passavo i turni acquistavo sempre più sicurezza. Ho avuto la certezza di farcela quando ho vinto la semifinale con il fortissimo Carl van Roon. Battere il favorito che non perdeva un incontro da anni mi ha dato la fiducia necessaria per vincere il mondiale.
Ti sei allenato sempre a Napoli?
Si, anche se seguo il mio Maestro Cammarota ovunque vada: adesso siamo in una palestra di Aversa, ad esempio.
Devo dire però che la mia preparazione è frutto di allenamenti con cinque persone: Valentina, mi segue con lo stretching, e cura in particolare l’allungamento delle gambe; il maestro Bruno della palestra “De Novellis” cura la preparazione in pugilato; Massimo della palestra di pesistica “Max Fitness” ; il mio master di sempre Ciro Cammarota, già campione Europeo nel ’95.
Cito per ultimo il mio preparatore atletico Marco Paino della società di atletica leggera “Budokan Portici”, che cura tutta la parte fisica e la parte alimentare – ma devo dire anche psicologica – aspetto assolutamente non trascurabile! – perché devo sottolineare che lui insieme al mio maestro Cammarota è il pilastro fondamentale di tutta la mia formazione sportiva. Devo a loro se sono riuscito a raggiungere questi risultati.
Qual è il consiglio che puoi dare ad un ragazzo che vuole avvicinarsi al Taekwon-Do?
Di praticare questa arte marziale con passione, di crederci sempre. Non pensare che sia indispensabile avere particolari doti fisiche per andare avanti: io non sono un talentuoso, però ho passione e volontà e credo in quello che faccio. In questa disciplina conta molto la mentalità: non è solo sport, non impegna esclusivamente il fisico ma anche la testa. Il Taekwon-Do è uno sport di vita ed un’arte marziale in sé per sé: la filosofia della Sorgente.
Qual è l’età giusta per iniziare?
Una decina d’anni: prima si dovrebbero praticare altri sport per poi avvicinarsi più consapevolmente a questa disciplina ed essere in grado di fissare i propri obiettivi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto continuando la solita preparazione atletica per i Campionati Europei che si terranno a Rimini in aprile.
Poi, tra due anni ci saranno in Italia i Campionati Mondiali: sarà una bella sfida rincontrare Carl van Roon, che freme per la rivincita!
Per vedere Davide Messineo in azione si può cliccare sul link http://www.youtube.com/watch?v=etTdqCrbl14

Il Podio olimpico

Davide in cima al Mondo

L’urlo di Davide

È oro!