NEW YORK – La maratona più famosa del mondo si è disputata domenica 3 novembre; è partita dal ponte Giovanni da Verrazzano: da Staten Island a Central Park attraverso i quartieri di Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan.
È il sogno di tutti i maratoneti, che corrono attraverso una città ricca di emozioni e di piacevoli sorprese.
Circa 48mila atleti sono sfilati tra i suoni e i colori della città accompagnati dagli applausi e incoraggiamenti di più di 2 milioni di spettatori, da continui Give me five, da festose bande musicali: sembra proprio che nel giorno della Maratona l’intera New York si trasformi in un gigantesco stadio.
Quest’anno La N.Y. Marathon è stata appannaggio degli atleti del Kenya.
La gara maschile ha visto al primo posto G. Mutai che ha tagliato il traguardo in 2h.08’23”, mentre quella femminile è stata vinta da Priscah Jeptoo in 2h25’06”
La gara femminile parte mezz’ora prima di quella maschile per consentire alle prime atlete di arrivare al traguardo 10 minuti prima degli uomini e quindi godere dell’attenzione dei media.
Nota positiva per l’Italia il quinto posto femminile di Valeria Straneo.
La N.Y. Marathon si corre ogni anno dal 1970. Come ogni maratona che si rispetti, il suo percorso si snoda per 42.195 metri attraverso i cinque distretti di New York City
È una delle più importanti gare degli U.S.A. e fa parte del circuito delle World Marathon Majors.
Il nome maratona deriva dalla battaglia di Maratona (490 a.C.), combattuta tra Greci e Persiani.
I Greci prevalsero, e il messaggero Filippide fu incaricato di portare ad Atene la notizia della vittoria; corse per circa 35 km, la distanza tra località di Maratona e Atene.
All’arrivo, Filippide riuscì a riferire il messaggio, ma non resse alla fatica e cadde.
Quest’episodio non ha alcun fondamento storico, ma conferisce alla maratona un’aura romantica, consacrandola Gara delle Gare.
In tempi moderni, la maratona si tenne per la prima volta ai Giochi Olimpici di Atene del 1896.
