Sit in a largo Donnaregina


NAPOLI – Le associazioni e comitati della Città hanno deciso di mobilitarsi: sabato 26 ottobre alle 11 è in programma un sit in di Protesta a largo Donnaregina per sensibilizzare sulle condizioni in cui versano edifici sacri che ormai non hanno neanche più funzione di culto.
Il forte slogan della manifestazione di protesta sarà Riapriamo le chiese di Napoli con i giovani e la cultura.
È da tempo che si cerca di restituire ai cittadini le tante chiese del centro storico che versano in completo stato di abbandono e di degrado, sdegnate ormai persino da ladri che in passato hanno rubato tutto ciò che potevano.
La Curia emise nel 2011 il bando “Chiese da riaprire” con l’obiettivo di affidare ad associazioni il compito di restituire alla città, alla cultura e all’artigianato luoghi da decenni non più accessibili.
Fino ad ora solo poche chiese risultano assegnate: tra queste la basilica di San Giovanni Maggiore, affidata all’Ordine degli Ingegneri e restaurata dall’omonima Fondazione, dove si organizzano concerti, conferenze e convegni, lasciandola libera la domenica per attività di culto.
Da allora quel piccolo tratto di via Mezzocannone ha riconquistato una vitalità ed un fermento culturale incidendo positivamente anche sul contesto sociale ed economico.
Il terremoto del 1980 segnò poi  un colpo mortale al patrimonio artistico napoletano; da allora moltissime chiese anche importanti sono negate alla fruizione del pubblico e dei turisti.Un grande peccato, perché le chiese di una città sono testimonianza del passato, ma soprattutto possono costituire un potente volano di sviluppo turistico.
Un calendario realizzato nel 2012 dal fotografo Listri e sponsorizzato dalla Sovrintendenza sta suscitando interesse e orgoglio tra molte persone perché fa capire a tutti che è fondamentale provvedere ad un’incuria che si trascina da troppo tempo.
È un grido di dolore: questi sacri templi devono essere a disposizione dei visitatori; edifici come Sant’Agostino alla Zecca o Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, c la Sapienza o Santa Maria del Popolo agli Incurabili, Sant’Aspreno ai Crociferi, l’Immacolata a Pizzofalcone, San Giuseppe a Pontecorvo, la Scorziata, la Disciplina della Croce, i Santi Severino e Sossio, i Santi Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi, Santa Maria Vertecoeli, ma anche tanti altri, sono negati ai visitatori.
Luoghi di culto che prima di essere lasciati preda di vandali e ladri hanno costituito un tassello fondamentale nella storia della città.
Bisogna quindi mobilitarsi e bisogna fare presto: ecco il forte significato del simbolico sit in a largo Donnaregina, proprio davanti alla Curia di Napoli, cui bisogna assolutamente non mancare di partecipare.
Moltissime le adesioni di Associazioni e Comitati cittadini all’evento: Terramia Napoli (M. Girardo), Assodipendenti (A. Luongo), Associazione Telefono Blu (A. Capezzuto), Visite Guidate Neapolis Itinera (R. Nicastro), Progetto Napoli (A. Pane – B. Mustilli),  Obiettivo Arte (Andrea Pugliese), Comitato Piazza Fuga (M.T. Ercolanese), Radicali “Ernesto Rossi” (A. Furgiuele – D. Spena), Gruppo Portosalvo Giovani ( M. Mottola – M. Vitiello), Comitato Civico Posillipo ( I. Guarini) Mani e Vulcani (A. Di Martino), Fabbrica dell’Immaginario (Juno d’Ecclesiis – Lisa Somma), NapolipuntoaCapo (S. Fedele), Chiaia per Napoli ( Paolo Santanelli), Associazione Centro Storico (A. Vitale), Medinapoli ( P. Carotenuto), Ugl/intesa Beni Culturali (R. Petra – V. Monfrecola), AsMed (V. Giunta), Atlantide Ritrovata (C. Tucci), Acssa (P. Caputo), Assostato (S. Barrella), Ass.ne Vobcas (A. Fiore).
L’importante è non mancare: non c’è più tempo.