Caro Letta ti riscrivo …

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Poiché non hai tempo, e lo capisco, per rispondere e dedicare del tempo ai rompiballe che ti scrivono, ho pensato di riprovarci.
Primo Ministro, chissà che questa volta trovi il tempo di leggermi.
La mia missiva è rivolta alla decisione del tuo Governo di mettere a disposizione un fondo per l’edilizia privata, più il fondo per le start up, già a disposizione, che in totale sommano 7,6 mld.
Tale importo è preso a prestito dalla Banca Depositi e Prestiti di proprietà delle Poste Italiane.
La prima critica è sul merito di tale ulteriore mascherato debito, che esce dal circuito UE, che non è poi un male, anche se credo sia un sistema errato per gestire le emergenze.
Sembra che vogliate curare un malato grave, come dimostrano i fatti, l’Italia, con una compressa di cardioaspirina. Di ben altri provvedimenti avrebbe bisogno il malato Italia!
Piuttosto che niente, vanno bene anche i piccoli provvedimenti, ma il problema dove sta? Probabilmente di banche e di credito il Governo non ha molta esperienza: si fida delle stesse o finge di non capire con chi ha a che fare.
Vengo al dunque. Il cittadino che vuole o sogna di acquistare una casa, così come il giovane che crede in una start up, e si è fatto un mazzo per allestire un business plain, quindi si programma un futuro per lavorare, vivere e pagare le tanto da voi amate tasse (75%), si rivolgono alla loro Banca per chiedere l’accesso ad un mutuo assistito dallo Stato, sempre credendo alla vostre dichiarazioni altisonanti. Tutto ciò fa parte del “Decreto del Fare”.
Trovano immediatamente la prima difficoltà: la Banca nega l’aiuto e indica di rivolgersi alle Banche che dovrebbero erogare questi finanziamenti, le stesse consorziate fra loro e che hanno fatto l’accordo con la Depositi e Prestiti.
Seconda difficoltà, la risposta:  se il richiedente vuole i soldi per il mutuo deve avere un capitale proprio pari ad almeno il 40% di quanto va a chiedere; deve iscriversi  per di più ad un Fondo di garanzia, formato dalle stesse banche di cui sopra, al costo di € 500,00 per istruire la pratica.
Se questa viene accettata, dovrà pagare il 9% fisso ad erogazione del mutuo o del finanziamento, sempre allo stesso Consorzio di Banche, che gli presterà la garanzia per 80% dell’importo che va a chiedere, garanzia che a sua volta è coperta dallo Stato tramite Depositi e Prestiti.
Se poi non dimostra un rating più che sicuro, e quindi la certezza del pagamento rateale, non vi sarà alcuna possibilità di accedere al finanziamento.
Come può fare un giovane a superare questi ostacoli, se non gli è data alcuna fiducia?
Che costo avrà alla fine quest’operazione?
Fra lo Stato che deve pagare interessi alla Cassa Depositi e Prestiti, la quale garantisce ma non esborsa realmente un cent, fra la tassa fissa dei 500 €, fra il 9% fisso, per di più il tasso d’interesse normale dei mutui che varia dal 4 al 5 %, salvo i ghiribizzi delle Banche e del mercato, si va a finire ad un’operazione che va a costare circa il 20%.
Lo Stato poi penserà bene di togliere dal reddito del malcapitato il 75% dell’utile, e quindi favorirà un nuovo sicuro fallito, o lo costringerà ad una nuova forma d’evasione fiscale.
Questo discorso è per far capire che tutto ciò che avete messo in piedi è solamente una maschera politica per farvi belli. I beneficiari reali saranno solamente le Banche, mentre i presi in giro saranno al solito gli Italiani.
Sarà bene che umilmente possiate, voi che avete in mano le redini di questo nostro Paese, della nostra vita, leggere anche i pensieri dei semplici cittadini e trarne buon uso. Se una famiglia spende più di quello che entra di solito taglia le spese.
Voi che fate? Che spesucce avete tagliato? Non vi guardate mai in giro, negli altri Stati?
Se non si aiutano i giovani con provvedimenti adeguati e non fasulli come quelli emessi, forse non ci resta che prendere la valigia ed andarcene, lasciando il posto agli immigrati delle barche, o soprattutto ai cinesi, che di tasse non ne pagano.
Così la penso io

 Gilberto Frigo, l’uomo del Nord