San Gennaro e il suo Tesoro


NAPOLI – In occasione dei convegni, organizzati dagli stagisti dei corsi di specializzazione promossi dall’Is. Con (Istituti Consorziati Studi Ricerche e Formazione) e da Progetto Europa, il Museo del tesoro di San Gennaro lascerà le porte aperte ai propri visitatori fino alle ore 20.
Alle 10.30 nelle sale degli appartamenti storici del Domenichino, è in programma il dibattito “Un vulcano di gemme: l’arte del gioiello tra storia, scienza e design”, si approfondirà l’analisi delle pietre preziose e della struttura del collare di San Gennaro, che deve la sua nascita all’orafo partenopeo Michele Dato.
Dalle 15.30 nella  Real Cappella del Tesoro di San Gennaro,  viene invece presentato il convegno “I Trecento anni della Mitra di San Gennaro. Dalle tenebre dei vicoli alla luce dell’arte orafa partenopea” organizzato dagli stagisti dell’Associazione Progetto Europa.
L’incontro nato per onorare il trecentesimo anniversario della Mitra di San Gennaro, opera di Matteo Treglia, è anche l’occasione per approfondire la storia dell’arte orafa napoletana, dalle origini classiche sino al periodo medievale.
I due incontri vedono l’intervento di artisti, esperti e accademici di rilevante spessore: Caterina Ascione, Fabrizio Monticelli, Ciro Paolillo, Riccardo Lattuada, Stefano Salvetti, Anna Paola Merone, Vinni Lucherini, Manuela Rossi ed Elena di Giuseppe.
La conclusione della sessione di lavori sarà a cura di Paolo Jorio, direttore del Museo.
L’ente di via Duomo per l’occasione offrirà a coloro che si registreranno un biglietto di ingresso ridotto di tre euro, ticket che consentirà la visita dell’intero complesso museale, contenente circa duecento delle innumerevoli opere d’arte donate al patrono, e consentirà l’ingresso all’interno della Reale Cappella del tesoro di San Gennaro, i cui lavori iniziarono l’8 giugno 1608 su commissione della Deputazione.
La Cappella conserva tantissimi lavori dell’arte orafa napoletana e, nonostante sia ubicata all’interno del Duomo, rimane espressione di laicità, autonomia e indipendenza rispetto alla Curia arcivescovile.
Al suo interno è custodito anche il Busto reliquiario del Santo, opera scultorea in oro e argento ricco di smalti e gemme risalente al 1305. donato da Carlo d’Angiò per conservare le ossa del cranio del Santo.
Nel corso degli eventi sono previsti momenti conviviali per la degustazione di prodotti tipici locali.
Si ringrazia il ristorante-pizzeria “La Reggia”, “Antica Casa Vinicola Cantine Cimmino”, il liquorificio “Il Beneduce”, il caseificio “Bellopede e Golino”, l’azienda “Torrefazione Caffen” e l’azienda gastronomica “Sdino Starace”.
Per maggiori informazioni: 081 294980 – 081 3442
(Foto: web)