Erri De Luca e gli studenti

 

NAPOLI  –  All’Aula Piovani di via Porta di Massa dell’Università degli Studi Federico II venerdì 17 maggio alle 15.30 si è tenuto un incontro con l’autore napoletano Erri De Luca.
L’appuntamento con lo scrittore rientrava nell’ambito delle attività conclusive del seminario “La pagina e lo schermo” curato dalla professoressa Silvia Acocella con la collaborazione di Ludovico Brancaccio ed Helena Rizzo.
Il seminario ha previsto la realizzazione da parte degli studenti iscritti di alcune sceneggiature, una per ogni gruppo di studenti, con la finalità di sostituire l’ottava scena del cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle” realizzato da Erri De Luca insieme al regista Edoardo Ponti ed interpretato da Enrico Lo Verso, Nastassja Kinski e Julian Sands, scena peraltro eliminata di fatto dalla sceneggiatura originale.
“Il turno di notte lo fanno le stelle” è una produzione italo-americana che partendo dal testo di Erri De Luca narra la singolare vicenda dei due protagonisti: Matteo e Sonia.
Matteo ha appena subito un trapianto di cuore, un cuore femminile, lei invece un’operazione a cuore aperto.
Insieme decidono di scalare le Dolomiti, un’impresa coraggiosa che ha come obiettivo una riappropriazione della vita quasi perduta ed il ritrovamento della propria identità.
Il rapporto tra i due è intenso ed il marito di Sonia, Marco, è preoccupato dalla loro reciproca intesa e teme che la moglie condivida con Matteo qualcosa di più di una semplice amicizia.
Ma il loro non è amore nel senso convenzionale del termine: è un’elegia di un destino condiviso, un legame anatomico molto più profondo dell’amore stesso.
La cima della montagna rappresenta l’apice del loro percorso, è una battaglia vinta, una sfida alla vita.
Nel corso dell’evento, lo scrittore napoletano ha ascoltato con molto interesse le proposte dei diversi script presentati dagli studenti, manifestando vivo apprezzamento per i lavori dei giovani e promettenti sceneggiatori.
Non sono mancate le sue osservazioni, che ne hanno confermato la profonda sensibilità. Inoltre l’autore ha dichiarato al pubblico composto essenzialmente da studenti della facoltà di Lettere l’intimo legame che lo lega alla letteratura e alla poesia.
«Il libro- ha affermato- funge da salvacondotto per aggirare anche le più pesanti barriere».
Approfondendo il pensiero ha aggiunto: «In prigione ci sono solo due momenti in cui una persona non è relegata: quando dorme e quando legge un libro. Il libro riesce ad avere capacità di trasporto e di isolamento, il libro riesce ad intensificare la difesa del singolo nei confronti dell’ambiente».
Al termine dell’incontro, è stato proiettato il cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle” ed un documentario dal titolo “Conversazioni all’aria aperta”.
(Foto by Loredana Cardassi)

Francesca Mancini