Tragedia alla festa patronale


PORTICI – Come ogni anno nella prima domenica del mese, il 5 maggio si è svolta la processione di San Ciro, patrono della città; proprio durante la processione verso le 20.30 un balcone d’un antico palazzo di corso Garibaldi è crollato con tutti i suoi occupanti sulla folla di persone sottostanti proprio mentre sfilava il corteo che conduceva la statua del Santo patrono.
L’improvviso crollo ha trasformato la festa patronale in una tragedia, infatti la pesante pietra lavica dell’antico balcone staccandosi dal palazzo ha letteralmente travolto le persone affollate sul marciapiede sottostante, causando la morte di due donne cadute dall’appartamento al primo piano e di un uomo colpito dalle pietre, tutti e tre sessantacinquenni, mentre altre sei persone sono rimaste gravemente ferite.
La processione del Santo patrono è stata immediatamente interrotta, mentre le tre persone coinvolte nel crollo sono state trasportate d’urgenza agli ospedali Maresca di Torre del Greco e al Loreto Mare di Napoli, ma non c’è stato nulla da fare. L’ultimo dei feriti gravi è deceduto intorno all’una di notte.
Il cardinale Crescenzio Sepe, presente a Portici in occasione della festa patronale, si è subito recato sul luogo del disastro opportunamente scortato dalle Forze dell’Ordine.
Questa tragedia riapre il dibattito sempre aperto sullo stato precario degli edifici storici della Città, un territorio che negli ultimi anni ha visto già altri episodi del genere: è ancora vivo nella memoria il crollo del palazzo Villa Lancellotti del 2011, quando cedette la facciata principale dell’antico e disabitato palazzo sempre ubicato al corso Garibaldi,  disastro che per pura combinazione non causò nessuna vittima.
Mentre all’anno 2010 risale la caduta di un imponente pino marittimo  a via Dalbono, quando l’enorme albero che s’ergeva all’interno d’una villetta accasciandosi distrusse le mura di cinta del palazzo e un balcone al primo piano.
Il territorio Porticese si è rivelato ancora una volta a rischio di crolli, troppi sono infatti i palazzi antichi che versano in condizioni strutturali decisamente precarie: troppo spesso sono trascurate le più comuni norme di manutenzione.
La cittadina necessita di misure globali per la messa in sicurezza delle sue infrastrutture, data l’evidente pericolosità dello stato in cui riversano, come ha dimostrato la tragedia avvenuta la sera del 5 maggio.
(Foto: web)

Francesco Bartiromo