Bellebbuono. Napoli, improvvisamente: 50 anni di caffè in mostra

NAPOLI – «’Na tazzulella ‘e cafè … », cantava Pino Daniele.
Il rimando è ad una delle tradizioni più tipiche della napoletanità: il piacere improrogabile di una buona tazza di caffè.
Ottima per qualsiasi evenienza e in qualsiasi situazione: al mattino appena svegli, nel pomeriggio dopo pranzo, felice occasione di aggregazione con gli amici, al bar con i colleghi di lavoro.
Non molto consumata nel Settecento, la scura bevanda conobbe grandissima diffusione in Europa a partire dall’Ottocento, amatissima a Napoli fino a diventare un must nella tradizione gastronomica popolare e nobiliare.
Tra le aziende produttrici di caffè, di origine napoletana, a partire dagli anni Cinquanta acquistò un posto di grande rilievo la Kimbo, fondata dai fratelli Rubino, al punto da venire considerata una delle massime aziende nel mondo.
Proprio questa casa di produzione, in occasione del suo cinquantesimo compleanno ha organizzato presso il Castel Sant’Elmo un’imperdibile mostra, che sarà aperta al pubblico fino all’1 aprile.
L’esposizione, curata da Angela Tecce, s’intitola “Bellebbuono. Napoli, improvvisamente” e omaggia l’arte del caffè attraverso quaranta opere rigorosamente partenopee, d’arte tradizionale e contemporanea, appartenenti a numerosi campi figurativi: fotografie di artisti contemporanei, oggetti d’arte, dipinti, opere grafiche, che provengono dal Museo Nazionale di San Martino, dal Museo di Capodimonte, dal Museo Duca di Martina e da Villa Pignatelli.
Tra le opere in mostra, raffigurazioni e disegni di Giacinto Gigante, massimo esponente della Scuola di Posillipo, celebre per l’ elaborazione di una nuova tecnica di pittura ad acquerello.
L’esplorazione visiva nella storia di una tradizione tanto radicata nel tempo e condivisa nel nostro territorio, è accompagnata dalla musica selezionata da Ciro Cacciola dal titolo “The International Coffee Juke-Box”.
Uno spazio particolare è dedicato all’esposizione di accessori da caffè: caffettiere, piatti e tazze del Polo Museale Napoletano, ed alcune stampe ottocentesche che raffigurano alcuni dei più antichi caffè napoletani.
La mostra non esclude, come d’obbligo, un incontro multisensoriale con l’aroma ed il sapore del protagonista di questa mostra: il caffè.
L’espresso napoletano potrà essere gustato in un’area coffee lounge all’interno di Castel Sant’Elmo.
Non è tutto. La Casa produttrice, con spirito di profonda ammirazione verso la propria città d’origine, ha collaborato ad un’opera di ristrutturazione dei cinque dipinti che in origine decoravano la chiesa di Sant’Erasmo, situata sulla Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo, che sarà visitabile per tutta la durata dell’evento.
I cinque dipinti saranno inoltre temporaneamente esposti nelle nicchie della chiesa del complesso.
(Foto: web)

Francesca Mancini