In corso sciopero nazionale di ginecologi e ostetriche

ROMA – Primo sciopero nazionale di 24 ore di ginecologi e ostetriche. Dalla mattina del 12 febbraio 2013 le sale parto sono chiuse per protesta. Obiettivo, sollecitare il mondo politico a prendere atto dei problemi della categoria, anche in relazione alla sicurezza dei punti nascita sul territorio. Nasceranno, secondo le stime, circa 1.100 bambini in meno perché i cesarei programmati per oggi sono stati tutti rinviati. I ginecologi ricordano che saranno garantite le emergenze e le prestazioni non differibili, dichiarandosi pronti a riprendere il servizio qualora nei punti nascita dovessero verificarsi delle situazioni critiche. Ferme anche le attività di ambulatori ostetrici e consultori familiari sul territorio, con una mobilitazione che riguarda in totale circa 15mila professionisti. 
«Il Sistema Sanitario Nazionale – commenta il Movimento Difesa del Cittadino – ha bisogno di una riforma totale, bene la protesta contro i tagli soprattutto alla luce dei precari servizi di assistenza che impongono, ma non quando questo provochi danni unicamente ai cittadini. Sono tante ancora le criticità che si rilevano, infatti, molte, anzi moltissime, sul territorio sono le strutture che praticano unicamente obiezione di coscienza impedendo di fatto l’aborto o l’erogazione della pillola del giorno dopo e non fornendo al cittadino la possibilità di un’alternativa, e la nostra associazione lo ha denunciato più volte. Erogare la pillola è un dovere, e per il cittadino che ne fa richiesta riceverla è un diritto. Ci auguriamo che la protesta non sia solo causa di disagio per il cittadino, ma possa portare a una riflessione ben più approfondita anche su altri temi che, pur essendo all’ordine del giorno, fanno ancora troppo poco rumore». 
(Fonte foto: web)

(Ansa)