Santo Cassese, il poeta eroe

Il personaggio Alessandro Cassese (foto), anch’egli appartenente al mondo della classica canzone napoletana, da noi oggi proposto ai gentili lettori, nacque nell’allora fiorente,vivace e industriosa Città di Castellammare di Stabia: era il 13 dicembre 1876.
Cassese crebbe in una modesta famiglia d’operai, le sue modeste origini lo spinsero a dedicarsi con passione allo studio, cercando un improbabile riscatto.
Il giovane Alessandro (si firmava Santo ) si dedicò alacremente allo studio e alla Storia dell’Arte in particolare; imparò ben tre lingue straniere: tedesco, francese e inglese.
Questa sua particolare e specifica preparazione lo portò a intraprendere l’attività di guida turistica, divenne una delle guide più richieste dai turisti, era quindi costretto a spostarsi fra le varie incantevoli località di Napoli e della sua provincia.
La sua vera passione, era, però, la poesia e la canzone, e quella napoletana in particolare.
Scrisse, nella sua non lunga esistenza artistica, all’incirca una trentina di canzoni, quasi tutte portate al successo dai più rinomati musicisti partenopei dell’epoca e per la quasi totalità pubblicate dalle edizioni musicali “La Canzonetta” di Napoli.
I suoi freschi e spontanei versi lo lanciarono immediatamente nell’Olimpo dei massimi esponenti della cosiddetta canzonetta napoletana si servì dell’arte musicale di alcuni fra i più noti autori dell’epoca, tre nomi su tutti: Rodolfo Falvo, detto Mascagnino, per la sua capigliatura rassomigliante quella del grande compositore melodrammatico; Gaetano Lama, specializzato in ballabili e Raffaele Segrè, noto soprattutto per aver musicato la prima canzone di E.A.Mario.
E rieccolo comparire, avendo noi già citato il suo nome nel trattare i due nostri precedenti personaggi, Vincenzo Belfiore e Francesco Romano.
Il suo apolavoro, pubblicato nel 1908 sempre dalla casa editrice “La Canzonetta”, corrisponde al nome di Nuttata ‘e sentimento,una delicata e commovente barcarola musicata dal maestro Giuseppe Capolongo:
« Che notte! che notte! / Che luna! Che luna!/Stasera me pare / scetato ‘e sunnà./ Cu st’aria serena / ca scippa d’’o core / suspire d’ammore / durmì nun se po’. / Chiara è ‘a luna / doce è ‘o viento / Calmo è ‘o mare , oj Carulì ! / Sta nuttata ‘e sentimento / nun è fatta pe’ durmi! »
Santo Cassese si specializzò in canzoni a carattere militare, quasi sempre delle briose marcette, si ricordano tra le altre: Primma ‘e turnà!, musica del notissimo Rodolfo Falvo; So’ turnato!, consequenziale alla precedente e, naturalmente, anch’essa con musica del Falvo; ’O sargente cannuniere, musica di Gaetano Lama; Carulì … sta lontananza …,del bravo pianista e insegnante di musica, Agostino Magliani; Lettera ‘e surdato, musicata da Vincenzo Medina, ottimo e sventurato compositore morto ad appena 34 anni, nel 1923; Parto pe’ Tripule, musicata da Gaetano Spagnolo  e, per finire, l’unica sua composizione in lingua: Amor di Patria.
Fu proprio tale, nobile, sentimento: l’amore per la sua terra che gli fece prendere la decisione di arruolarsi nella Sanità militare e partire per il fronte.
Si era al primo anno della Grande Carneficina e l’allora quarantenne Alessandro (Santo) fu inviato in Trentino. Durò solo poche settimane la “sua” guerra … nella località di Monte Santo: Santo, quel bravo soldato, il 17 maggio 1916 perse eroicamente la vita.
Nella sua bella Castellammare rimasero, senza la loro guida,la giovine moglie con ben 6 figli da crescere.
Il suo atroce destino si rispecchia, ma con finale, purtroppo,diverso, nei versi di  una sua canzone del 1909,  Nun chiagnere Carmè!…, il poeta scriveva:
«Pe’ tutt’’e strade stanno ‘e manifeste: / aggià partì, Carmè, songo surdato / ‘a fa ‘o duvere ‘a Patria m’ha chiammato / albanno juorno, / ‘e vintitrè t’aggia lassà … / Nun chiagnere, Carmè, / voglieme bene / Comm’ì bene voglio a tte; / lassa ca serv’’o Re / ca quanno torno / penzo sulo a servì a tte …»
Santo Cassese non sarebbe, più tornato!
(Le foto sono gentilmente concesse dall’autore)

Ciro Daniele