Kaspar Capparoni, una vita divisa tra cinema, teatro e tv, passando per la danza

  • Post author:
  • Post category:Lifestyle

Chi non ha ammirato Kaspar nella serie Capri, al fianco di Gabriella Pession e Sergio Assisi o non si è preoccupato per lui nella fiction Donna Detective, quando è stato condannato ingiustamente per omicidio, o nella seconda serie quando ha rischiato di morire …
La quotidianità di tante persone viene segnata dalla tv e da coloro che ne fanno parte e che fanno compagnia nelle serate invernali, sul divano con una bella tazza di cioccolata calda!
Capparoni è proprio come appare nel piccolo schermo, una persona disponibile e gentile che con la sua simpatia ha reso partecipi i lettori di Lo Speaker della sua vita e dei suoi innumerevoli progetti.
La tua carriera inizia a diciotto anni in teatro con Giuseppe Patroni Griffi, un esordio a cinque stelle. Come lo ricordi?
Lo ricordo con grande nostalgia e affetto. All’epoca ero molto giovane e spericolato. Nulla sembrava farmi paura . Salii sul palcoscenico con una determinazione  e spavalderia che rasentava la follia. Oggi non so se affronterei la cosa nella stessa maniera, anzi sicuramente no,  ma forse per questo sarebbe meno stimolante. Penso che per fare questo mestiere oltre alla preparazione che indubbiamente serve ci voglia anche una certa faccia tosta.
Sei stato protagonista di tante fiction di successo, ma ce n’è una alla quale sei più legato?
Senza dubbio Capri e Rex sono quelle a cui sono più legato. Capri perché mi ricorda un momento molto felice della mia vita dopo un bruttissimo periodo e Rex, perché avevo sempre sognato di poterlo fare.
Tanti anni fa  pensavo: ma perché da noi non si  mettono in piedi produzioni del genere? Sono sicuro che  saprei affrontarla nel modo giusto.  E il destino mi ha fatto questo regalo.
E dove hai incontrato maggiori difficoltà, magari come contesto lavorativo o come personaggio?
Il personaggio più complicato é stato il protagonista  del film Il sole nero. Impersonavo il Male, un personaggio terribile, cinico e spietato  e realizzarlo senza cadere nei facili stereotipi é stato arduo. Alla fine credo di esserci riuscito.
Nel 2011 partecipi a Ballando con le Stelle e vinci. Una bellissima soddisfazione: come ricordi quella esperienza?
Ballando é stata una piacevole e inattesa esperienza della mia vita artistica. O meglio,   una felice parentesi. Io non partecipai con l’intento di vincere o ma poi ho scoperto cose di me che non pensavo minimamente di avere dentro e di questo sarò sempre grato a Milly Carlucci e a tutta la produzione della trasmissione.
Recitare, ballare: potrebbe esserci nei tuoi progetti un musical?
Questa domanda me l’hanno fatta milioni di volte e ho sempre risposto alla stessa maniera: questo  Paese non è attento alle cose che accadono e non sempre si accorge delle nostre professionalità. Quindi che io balli, non balli, canti o non canti ,  che  abbia   successo o meno non interessa nulla a chi ha l’opportunità di fare delle scelte. Sono altri i parametri per far accadere le cose, non certo la meritocrazia.
Tra le tue passioni però c’è anche l’amore per i cani, sbaglio o ne hai 24? Come mai così tanti?
Io adoro i cani e non potrei mai fare a meno della loro presenza nella mia vita. Aver potuto lavorare con un cane è stata la massima delle mie aspirazioni. Quando non lavoro passo molto tempo con loro e con i miei figli. Condivido tutto con la mia famiglia e con  le persone care. Però credete, io non ho più di 9 cani !   Arrivo ad averne 24 quando ci sono  le cucciolate che poi colloco in altre famiglie.
Ma quando non sei impegnato con il lavoro, cosa ti piace fare?
Amo molto fare attività fisica. Non necessariamente palestra ma anche arrampicata, immersioni. Mi piace  il contatto con la natura; forse non a caso ho deciso di andare a vivere in campagna.  Mi rilassa andare con la bici per i boschi in compagnia della mia famiglia e dei miei cagnolini.

Rosaria Russo