I Monti Alburni fra preistoria e protostoria: il libro di Salino

NAPOLI – Valorizzare una zona ricca di tracce del mondo preistorico, custodite nelle numerose grotte esistenti. Questo l’obiettivo di “I Monti Alburni – preistoria e protostoria”, il libro scritto dall’archeologa Luigia Salino che coltiva un legame particolare con i Monti Alburni, conosciuti anche come le “Dolomiti campane”.
Il volume sarà presentato alla stampa sabato 9 febbraio 2013 alle 10.30, nella sala Conferenze del Museo di Etnopreistoria di Napoli, all’interno del Castel dell’Ovo, con il patrocinio del Club Alpino Italiano.
La Salino, che è anche presidente dell’associazione culturale “Insolitaguida”, ha voluto realizzare «una guida di facile lettura alla conoscenza del territorio degli Alburni a carattere scientifico, divulgativo e turistico».
Il manoscritto riporta il lettore indietro di milioni di anni, attraverso la ricostruzione dei siti, della loro importanza strategica, della descrizione dei popoli che hanno abitato quelle zone, tanto ospitali quanto selvagge. Un viaggio dall’uomo di Neanderthal fino all’età del ferro, uomini che trovarono ospitalità nelle numerosissime grotte (circa 400), tanto ricche di testimonianze da essere considerate dagli studiosi dei veri e propri scrigni naturali.
Il lavoro dell’archeologa Luigia Salino trae spunto dalle sue profonde conoscenze del territorio, supportate da una ricerca storiografica e dai reperti archeologici rinvenuti, in maggioranza custoditi all’interno del piccolo, ma prezioso Museo di Etnopreistoria di Napoli, del Club Alpino Italiano.
Alla presentazione interverranno Enzo Di Gironimo, direttore del Museo di Etnopreistoria di Napoli,  Umberto Del Vecchio, geologo e capogruppo del gruppo speleo del Cai Napoli.
(Fonte foto: web)