Il teatro: Soap Clinic

NAPOLI – Venerdì 7 e sabato 8 dicembre, alle 20.30 e poi ancora domenica 9 alle18.30, al Tan (Teatro Area Nord) di via Nuova dietro la vigna , angolo via Marianella (Pub Claudio’s ). Debutta “Soap Clinic”, musica e regia dell’artista porticese Niko Mucci.
Con una verve comica dirompente, allusiva , humor decisamente britannico, dissacrante eppure in stile, al punto di riuscire a far passare un bel numero di contenuti blasfemi, nel modo più casto ed innocente, infilandoli qua e là fra le battute, “Soap clinic” è una commedia degli equivoci, in cui succede , a parole, quasi di tutto.
Il sesso è l’argomento principe di cui tutti sono attori e vittime, ma sfruttando la chiave parossistica dell’indagine poliziesca e una serie di intricate sottotrame, la commedia cela nel tema dell’incontinenza sessuale, una decisa critica alla classe politica e al mondo scientifico della psicanalisi, affidandosi alla psicologia spicciola,
quella da strada, fatta di apparenze e finte verità, pronunciate a mezza bocca per salvarsi da varie situazioni imbarazzanti.
Come in ogni parabola che si rispetti, l’accumularsi delle bugie , non può che portare i protagonisti alla rovina.
Poi, solo la verità riuscirà a ripreitinare l’ordine all’interno del caos.
L’azione si svolge nello studio psichiatrico del Dottor Prentice: tentativi di seduzione, situazioni Imbarazzanti, scambi di identità, aggressioni ed inseguimenti in una folle corsa fatta di litigi e diagnosi affrettate, travestimenti e scomparse, sino ad un tranquillizzante finale in cui tutti i tasselli tornano a posto.
Ci si diverte e si ride ma senza sguaiataggini ed infine si riflette sulle ragioni dell’umorismo,guardandosi allo specchio, ma concavo e deformante in cui i volti appaiono alterati, ridicoli e quasi mostruosi , ma nei quali inesorabilmente ci si riconosce.
Alla regia il compito ti sostenere il ritmo e proporre attraverso il paragone con le soap opere televisive un’ulteriore riflessione sulla funzione di questo grande fratello.
Semplice testimone di una realtà sociale?
O faro di una possibile evoluzione magari pilotata?
(Foto: locandina)