Sul commento di Erri De Luca sulla qualità della vita a Napoli.

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Napoli penultima città in classifica per la qualità della vita.
Il poeta dice e difende:
«Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco. Considero qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Considero qualità della vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Considero qualità della vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè napoletano e della pizza. Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto. Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un Ma faciteme ‘o piacere. Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare».

Erri De Luca

Che dire.
Quando un poeta è un vero poeta sa muoversi con abilità e leggerezza con le parole in un territorio linguistico di margine, dove può sfiorare accarezzandolo, o meglio strusciandolo, il luogo comune, lo stereotipo con un unico solo obiettivo, quello di difendere la bellezza, che solo in quel territorio, oltre i confini di ciò che appare scontato, è possibile rintracciarla. È possibile rintracciarla perché è lì che si è libera da ogni peso del luogo comune.
È facile, fin troppo facile, dire che a Napoli c’è una qualità di vita estremamente negativa, che si muore ammazzati, innocenti.
Che niente funziona, che ci sono periferie degradate e si soffre, che si vive assuefatti dalla perversa logica della furbizia, che è una città e una provincia governata da amministratori sconsiderati e che rappresentano spesso il male di questa città.
Ma questa è una città complessa e la qualità della vita va considerata nella sua complessità e non con una parziale visione, nel male come nel bene.
Napoli è una città unica. Ad ogni parziale visione della città di Napoli non può che corrispondere una parziale considerazione di qualità di vita in questa città e una immagine parziale che è sempre uno stereotipo, una cartolina, sia essa del pino o del cumulo dell’immondizia.
Allora grazie ai poeti, grazie a maestri della parola, come Erri De Luca , che senza timore, con coraggio e onestà intellettuale, accarezzano, strusciando con le loro parole, quei luoghi comuni, in quel territorio linguistico dove solo la poesia riesce a muoversi.
Grazie a quei poeti che parlando di Napoli usano  come un urlo la parola pizza, o la parola caffè, o la parola Posillipo, per mettere sul piatto della bilancia un contrappeso ai freddi indicatori usati per misurare qualcosa di non facilmente misurabile.
Quelle parole, così usate dal poeta, abbandonano il luogo comune e alchemicamente si trasformano in metafisici simboli  universali che rappresentano, nell’immaginario collettivo mondiale, il bene di Napoli.
Grazie Erri.
(Fonte foto: web)

Mario Scippa