GP dell'India: Ferrari correrà per Latorre e Girone

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Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

NEW DEHLI – Le monoposto Ferrari di Fernando Alonso e Felipe Massa saranno di supporto ai due Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, detenuti in una prigione del Kerala, uno stato dell’India.
Le vetture italiane, infatti, domenica 28 ottobre disputeranno il Gran Premio dell’India di Formula Uno recando sulla carrozzeria la bandiera della Marina Militare Italiana.
L’intento non è solo quello di supportare i due militari, ma anche quello di sollecitare, all’interno di un evento che avrà visibilità mondiale, l’azione di tutte le autorità internazionali coinvolte nel caso, specialmente quelle indiane ed italiane.
Gli ambienti della Marina Militari si dicono soddisfatti dell’iniziativa Ferrari, convinti che ogni manifestazione di solidarietà possa riuscire a risolvere quest’incresciosa vicenda, dove, in effetti, si sta facendo ben poco per obbligare l’India ad applicare i protocolli internazionali.
L’episodio che coinvolge Massimiliano Latorre, 44 anni, di Taranto, e Salvatore Girone, 34 anni, di Bari, giocatore di Rugby, ha avuto inizio il 15 febbraio scorso.
Secondo l’accusa indiana, i due marinai italiani , durante un’azione antipirateria, colpirono e uccisero due pescatori indiani, scambiandoli per pirati.
Lo scontro avvenne in acque internazionali, al largo delle coste di Kerala, nell’Oceano Indiano, in una zona cosiddetta mare dei pirati.
Definizione che, peraltro, non ha nulla di romanticamente salariano: i pirati di oggi sono delinquenti che incrociano quelle rotte per sequestrare, uccidere, rapinare, come attestano i frequenti episodi di cui si ha notizia.
Latorre e Girone sono Fucilieri del Reggimento “San Marco” della Marina Militare; fanno parte di un nucleo di protezione formato da militari altamente specializzati.
I nostri due militari, in forza a Brindisi, erano imbarcati sulla petroliera italiana ”Enrica Lexie”; secondo il rilevamento effettuato al momento dell’accaduto, il cargo italiano si trovava a 33 miglia dalla costa, in acque internazionali, per cui, per “diritto ultraconsolidato”, l’India non può perseguire nessuna ipotesi di reato, come invece sta facendo da mesi, violando tutti i protocolli internazionali.
Secondo la legge indiana, l’articolo 302 del codice penale prevede per l’omicidio pene severe, fino a quella di morte; inoltre, Girone e Latorre sono al centro di una campagna mediatica estremamente sfavorevole, che, praticamente, li ha già condannati.
La presenza di militari a bordo di navi mercantili è regolata da una specifica legge italiana che si uniforma ai protocolli internazionali e alle risoluzioni delle Nazioni Unite in materia di lotta alla pirateria. L’ONU, comunque, non è mai intervenuto in questa assurda vicenda con l’autorità che le compete.
Oltretutto, i militari sono organi dello Stato italiano, pertanto godono dell’immunità, il che li esime dall’essere giudicati da uno stato straniero.
I due Fucilieri appartengono ad un team della MM, una scorta anti-pirateria, ovvero un nucleo militare di protezione altamente specializzato, composto da sei uomini equipaggiati e addestrati per missioni di questo specifico tipo.
Quindi, erano in servizio ed hanno agito secondo le regole d’ingaggio prestabilite.
È dovere dello stato, dunque, proteggerli e tutelarli; e, inoltre, l’episodio è avvenuto non solo in acque internazionali, ma su di una nave italiana, un pezzo di territorio italiano.
(Fonte foto: web)
Tonia Ferraro