L'economia spagnola verso un'ulteriore recessione

«Le informazioni congiunturali disponibili, benché incomplete, permettono di prevedere una diminuzione del Pil spagnolo dello 0,4% nel prossimo trimestre»: è quanto ha affermato la Banca centrale di Spagna il 23 ottobre in occasione del suo ultimo resoconto mensile.
La recessione, dunque, continuerà ad aggravarsi.
La Spagna, a partire dal 2010, ha cominciato a subire gli effetti più gravi della crisi economica mondiale iniziata nel 2008 e per questo motivo la quarta potenza dell’eurozona ha visto diminuire il proprio Pil con una media dello 0,5% circa in ogni trimestre, media che viene confermata nelle previsioni relative ai prossimi tre mesi.
A causa dell’elevato debito pubblico, il Governo spagnolo, in modo simile a quanto sta facendo quello italiano, sta attuando delle politiche di diminuzione della spesa e di aumento delle tasse con una manovra da 150.000 milioni di euro totali calcolati sul periodo che va dal 20012 al 2014.
Il Governo spagnolo, intanto, a causa delle dure misure attuate, sta fronteggiando da un lato le forti proteste popolari (degli ormai famosi indignados) e dall’altro lato la dura opposizione politica secondo la quale le misure attuate sono le più gravi della «storia democratica spagnola».
Nonostante le dinamiche conflittuali interne e le previsioni negative nel breve periodo, restano solidi gli impegni della Spagna ad attuare le misure concordate con l’Europa e, conseguentemente, l’assunzione dell’impegno della riduzione del debito pubblico giustificate dalla fiducia, manifestata dal Governo in carica, di riuscire, in tal maniera, a portare il Paese fuori dalla crisi attuale.

Alessio Buonomo. 

(Fonte foto: web)