Euro 2012: Altro che biscotto, Spagna e Italia ai quarti di finale

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La regola del sospetto è sempre di moda da queste parti. Alla fine, però, non si è fatto i conti con i protagonisti. L’Italia arriva alla sfida con l’Irlanda del Trap con la paura del risultato già scritto, quel 2 a 2 che avrebbe automaticamente messo su un aereo il gruppo azzurro in direzione Roma. Successe in Portogallo nel 2004 tra Svezia e Danimarca, doveva succedere anche nel 2012 tra Croazia e Spagna. Errore, grossolano oltretutto. In terra lusitana, danesi e svedesi si accomodarono sul risultato scontato anche per motivi qualitativi: chi avrebbe mai scommesso su di loro alla vigilia? Il miracolo, se non succede, lo si costruisce. Adesso, però, la musica è diversa perchè a bilanciare il destino italiano c’è la Spagna, ovvero una nazionale carica di campioni anche nella vita con l’umiltà giusta per essere considerati tali. Così, mentre tutti pensavano al “biscotto”, la Spagna ha ancora una volta dimostrato i suoi numeri, forse perchè in Italia (parole di alcuni protagonisti oltretutto) è “normale” sedersi su risultati di convenienza così com’è logico investire in scommesse i propri guadagni. In Spagna, invece, la cultura morale e atletica è totalmente diversa: lì, le ultime gare, vengono valorizzate al massimo per congedarsi dal proprio pubblico con onore e serietà. Altro mondo, perchè in Italia si pensa prima ad incolpare gli altri, poi ad offuscare i propri demeriti. E’ sempre stato così, fa parte di un certo DNA. Nel 2002 fu tutta colpa di Byron Moreno per l’eliminazione mondiale con la Corea del Sud (!), non dell’Italia sprecona, timorosa e catenacciara. Nessuno parlò di un dato di fatto reale: la differenza di qualità. Nessuno sottolineò come il divario talmente accentuato doveva porta l’allora Itali di Trapattoni a stravincere nonostante Moreno. Macchè. Storia ripetuta nel 2004, tutta colpa di Svezia e Danimarca, non dei “campioni” italiani più impegnati a presentarsi in campo con treccine, cipolle, gel quanto più di esteticamente possibile.
La parentesi era dovuta nel tentativo di sottolineare il malcostume del paese al fine di poterlo cambiare per crescere veramente come paese e come uomini. Torniamo al 2012, alla qualificazione di Spagna e Italia che fatica più del dovuto con Croazia e Irlanda. I campioni in carica sbloccano il risultato a due minuti dalla fine con la 26enne ala del Sevilla Jesus Navas dopo aver dato vita ad un match molto emozionante con varie occasione da una parte e dall’altra.
Anche l’Italia soffre con la già eliminata Irlanda: vantaggio grazie ad un colpo di testa del 30enne attaccante del Milan Antonio Cassano e raddoppia a tempo scaduto con il 23enne attaccante del Manchester City Mario Balotelli che poi si lascia andare a qualche esclamazione del tutto fuori luogo. L’umiltà che manca a determinati “campioni”.
 

Gruppo C

Pt

G

V

N

P

Rf

Rs

D

Spagna

7

3

2

1

0

6

1

5

Italia

5

3

1

2

0

4

2

2

Croazia

4

3

1

1

1

4

3

1

Irlanda

0

3

0

0

3

1

9

-8

 
1° Giornata  (10/06)
Spagna – Italia                    1-1 (Di Natale, Fabregas)
Irlanda – Croazia                1-3 (Mandzukic, St Ledger, Mandzukic, Jelavic)
2° Giornata (14/06)
Italia – Croazia                    1-1 (Pirlo, Mandzukic)
Spagna – Irlanda                4-0 (Torres, Silva, Torres, Fabregas
3° Giornata (18/06)
Italia – Irlanda                     2-0 (Cassano, Balotelli)
Croazia – Spagna               0-1 (Jesus Navas)
 

Fabio D’Alpino