Riflessioni sull’attuale momento storico

Qualche giorno fa, il 2 giugno, nella ricorrenza della Repubblica, ed il 5 giugno, nella festa dell’Arma de Carabinieri un tripudio di bandiere al vento ha voluto segnare un momento emozionale difficilmente ripetibile negli altri giorni dell’anno.
Io, novantaduenne, reduce di guerra ho sentito nel mio animo un profondo senso emotivo: mi sono venuti a mente i momenti più belli ed anche quelli più brutti della mia vita e della nazione tutta.
Ho ripensato ai tempi del mio ritorno in patria, i momenti più sacrificati di una ricostruzione che sembrava impossibile. Ma in quei momenti nessuno pensava che il meridione si potesse staccare dal resto dell’Italia, a nessuno veniva in mente  che si potesse costruire un’altra Italia al di là del Po ma tutti, dico tutti si rimboccarono le maniche e cominciarono a ricostruire lavorando, con compenso, senza compenso, non aveva importanza. Mancavano le case; mancavano le strade; mancavano le scuole e i mezzi di comunicazione. Mancava tutto: il pane, la pasta, il necessario per vivere; c’era abbondanza di Am-lire, ma non avevano valore cioè no, avevano il valore della carta straccia.
Quanti sono coloro che ricordano queste cose? Direi che siamo rimasti in pochi e non abbiamo voce perché siamo ritenuti decrepiti, rimbecilliti dalla vecchiaia, incapaci di guardare la realtà e di giudicarla. E’ vero, le cose sono cambiate, si vive in modo diverso, si propende verso la libertà senza freni, ma io non mi permetto minimamente  di criticare il nuovo modo di vivere; penso che in tutto questo ci possa essere un piccolo spazio da ritagliare per il “Sacrificio”, per un ritorno, anche minimo, ai valori della vita, che sono sempre gli stessi da quando è nata la civiltà, quella vera,  non quella fraudolenta che serve solo per il profitto e per l’inganno.
Purtroppo ho la convinzione, spero errata, che se domandi ai più quali siano questi valori, pochi sanno rispondere con  esattezza. Neppure io voglio dichiararli, ma voglio dire che servono a stringersi la mano, a guardarsi negli occhi con la disposizione al sorriso, con la massima comprensione per chi non la pensa come te, con la disponibilità a dare un aiuto, anche minimo, a coloro che ne hanno bisogno, e se si fa un calcolo approssimativo sono in moltissimi e non parlano, non lanciano invettive: soffrono e, pur nella sofferenza, sono pronti a darti una mano se ritengono che tu ne abbia bisogno.
A tutto questo aggiungo, perché non posso scuotermelo da dosso, l’Amore, scritto con la “A” maiuscola per l’Italia , bella, grande, unica al mondo e per questo appetibile ed occorre difenderla con tutte le nostre forze.
Prof. Sante Grillo