Europe under pressure

CAPRI – Venerdì 26 e sabato 27 ottobre il comitato interregionale di Confindustria Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, al XVII convegno nell’isola azzurra, presso il grand Hotel Quisisana per discutere sul tema Integrazione, sviluppo, lavoro: unire l’Europa, rafforzare l’Italia con workshop tematici riservati ai Giovani Imprenditori.
I Giovani Imprenditori di Confindustria riuniscono quasi 13mila associati, di età compresa tra i 18 e i 40.
Rilanciare il tema dell’integrazione e avviare un confronto per rispondere alle urgenze che accomunano l’Italia agli altri paesi dell’Unione Europea : la disoccupazione, soprattutto quella giovanile; la desertificazione industriale, generata dalla chiusura delle imprese attive e dalla mancanza di sviluppo delle start up; la perdita di competitività.
Questi gli obiettivi del Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria; all’evento, che vedrà la partecipazione di esponenti di spicco del panorama istituzionale, accademico e imprenditoriale italiano, prenderanno parte i rappresentanti delle associazioni datoriali giovanili di Francia, Germania e Spagna, che saranno chiamati a siglare con i Giovani Imprenditori una Joint Declaration (Action Plan) da portare al quadrilaterale del Consiglio Europeo di dicembre 2012.
Parallelamente al Convegno si svolgeranno i lavori della G20 Yea (Young Enterpreneurs Alliance) per la preparazione del Summit G20 in Russia; uno dei punti della joint declaration sarà esteso e condiviso dalle 20 sigle (G20 Leadership Assembly and Steering Committee) e portato al Summit come Common Proposal.
«Siamo in una fase di crisi senza precedenti.
Nonostante gli interventi emergenziali messi in atto per arginare il crollo
delle economie, imprese e lavoratori continuano a pagare a caro prezzo la mancanza di una strategia globale di profondo respiro.
La disoccupazione continua a crescere, le imprese chiudono, l’euro vive sotto la minaccia della speculazione e la tensione sociale rischia di aumentare.
Ai drammi personali di chi non ce la fa, o di chi questa battaglia la sta vivendo in prima persona, si accostano i tentativi, da parte delle leadership europee, di ridefinire i contorni e le regole che governano un’Unione alle prese con una gravissima crisi di identità.
Due storie che troppo spesso vengono raccontate parallelamente, come
se fossero due livelli non comunicanti. Da una parte le regole, dall’altra i
cittadini.
Mentre nelle capitali si discutono le riforme i capannoni continuano
a chiudere. È questa la visione che ha portato alla nascita di un’Unione
Europea troppo lontana dal cuore produttivo che invece ha contribuito a
gettarne le fondamenta.
Eppure la nostra generazione, quella dei giovani nati già europei, non ha
mai visto il processo di unione come il risultato di una complessa alchimia tecnocratica, ma come la somma delle forze produttive che lo abitano.
A questa crisi dobbiamo pertanto rispondere nell’unico modo possibile:
ripartendo dalle basi reali dell’Unione.
Perché i ritardi accumulati negli ultimi decenni possono essere superati solo se sostituiamo le riforme incrementali con un cambio radicale di prospettiva: rilanciando il concetto di integrazione, per andare verso quello di unità sostanziale.
Un processo di unificazione rimarrà sempre un progetto incompiuto se si limita alla semplice sommatoria territoriale di regioni profondamente
diverse fra loro, con tassi di crescita incomparabili e con politiche differenziate.
Quello che manca, allora, è un’industria Europea.
Con un fisco europeo, regole del lavoro europee, investimenti europei.
Per recuperare competitività nella competizione globale.
Per legare fra loro le economie nazionali non più soltanto dal lato della spesa ma anche da quello del prodotto interno.
Per cambiare la prospettiva di quei giovani che cercano lavoro e delle start up che altrimenti rischiano di non nascere mai.
Per sostanziare il diritto alla cittadinanza europea.
Quello che possiamo fare è costruirla.
E poiché è possibile, dobbiamo farlo.
Iniziando dall’Italia».
Il convegno è organizzato in collaborazione con UniCredit, Allianz, Visa, Vodafone, Enel, Eni, Manpower Group, Mercedes-Benz,Deloitte, Bawer, Sangemini, Pomilio Blumm, BRT Corriere, Golden Group e con il contributo di Unioncamere Campania, Tucano ed il patrocinio del Comune di Capri.
Per ulteriori informazioni www.giovanimprenditori.org