Calcio: la Juve vola a +11 sulla Roma, la Lazio aggancia il terzo posto

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Calcio: Serie A; Juventus-SassuoloNAPOLI – Nell’ultimo posticipo della 25esima giornata di campionato di calcio di serie A, la Juve vince di misura sul Sassuolo e saluta dall’alto l’ex rivale scudetto, la Roma, che non va oltre lo 0-0 con il Chievo. Il Napoli si fa fermare in casa dall’Inter e raggiungere al terzo posto dalla Lazio. Ancora bene la Samp, mentre il Genoa pareggia con l’Empoli . Sempre più bollenti le panchine di Inzaghi e Zola. Il Parma recupera dalle casse 5 milioni di euro e torna a giocare dopo tre gare ospitando l’Atalanta in casa. Espulso Reja al suo debutto.
JUVE – SASSUOLO – La capolista ringrazia la Roma sempre più lontana a -11, ma non stravince contro un Sassuolo, ottimamente schierato Da Di Francesco che non ha poi molto da invidiare ai grandi Club. I bianconeri faticano a trovare varchi perché i neroverdi come blindati in difesa. Lo dimostra il loro affannano fino all’82’, quando un astuto Pepe segnala una fiammata a Pogbà, abile prima a stopparla e poi a metterla in rete spiazzando Consigli. Lo 0-0 sembrava ormai assicurato agli emiliani, alla vecchia Signora neanche per scherzo.Prima del match era stato osservato un minuto di silenzio in ricordo dell’arbitro torinese Luca Colosimo, 30 anni, morto la scorsa domenica in un incidente stradale.
LAZIO – FIORENTINA –  Nel posticipo- aperitivo della scorsa serata, a sorpresa la Lazio affonda la Fiorentina, forse ancora troppo stanca per aver sconfitto la Juve in Coppa Italia. Sbigottito Montella sin dal primo gol a opera di Biglia al 6’. C’è tutto il primo tempo a disposizione, ma Diamanti non brilla e nemmeno Mati Fernandez. Anche la carta Gilardino si rivela inutile e la ripresa è una standing ovation tutta biancoceleste: Candreva 65’ rig; Klose 75’, 85’.
NAPOLI – INTER – I partenopei si fanno rimontare in casa dai nerazzurri, fallendo la possibilità di portarsi a -2 dalla Roma, dopo aver già perso l’occasione di raggiungerla al secondo posto la scorsa settimana. E’constatato! Gli azzurri hanno paura di vincere: segnano due gol straordinari, prima Hamsik al 51’, poi Higuain al 63’. Nella ripresa i padroni si distraggono, se non spengono addirittura, in preda alla solita ansia da prestazione in gare del genere. Gli ospiti non stanno certo a guardare una difesa napoletana maldisposta, in particolare Palacio che insacca al 72’. Non basta. Gli uomini di Benitez sbagliano ancora e all’87’ Icardi trasforma un rigore nettissimo nel meritato pareggio.
CHIEVO –ROMA – La Roma sembra proprio essere affetta dalla sindrome del pareggio e inevitabilmente dire addio al sogno scudetto. Contro un coraggioso e più veloce Chievo, infatti non va oltre lo 0-0. Il mach veronese è piuttosto scialbo sotto il profilo delle emozioni, a parte le lacrime doloranti di Mattiello, che si scontra in modo involontario, ma violento con Nainggolan, procurandosi una doppia fattura :tibia e perone. Il primo tempo è segnato da fin troppi falli, specie da parte degli ospiti che faticano a trovare spazi offensivi. Solo al 42’ il primo vero brivido gialloblu è opera di Gervinho, che però sfiora il palo.Anche nella ripresa sono maggiormente i padroni a costruire le azioni più pericolose, anche se Paloschi fallisce un importante occasione. Garcia non si arrende e si affida ai suoi cambi: prima Ljajic e Verde rispettivamente per Totti e Paredes; poi Pjanic per Iturbe. Ma intanto si gettano all’aria calci di punizione, come aereoplanini di carta e nel finale Maran rinuncia a Pellissier, ma senza preoccupazioni: il pareggio è ormai ben saldo.
CESENA – PALERMO – Termino 0-0 anche Cesena – Palermo: le due squadre conquistano un punto che però non serve a nessuna delle due. Eppure i siciliani detengono il maggior possesso palla, ma ne spèrecano troppe. Iachini schiera un modulo quasi nuovo che in fondo non si rivela male, ma i suoi uomini manca ancora la determinazione giusta in trasferta. I romagnoli pagano un po’ troppa immobilità; fin troppo ordinati in attesa delle ripartenze avversarie e nella ripresa l’impresa del vantaggio fallisce per “problemi di vista” di Defrel, che proprio non riesce a inquadrare la porta.
PARMA – ATALANTA – Ancora un pareggio a reti bianche nella scorsa giornata di serie A. «Rispetto per noi che ci siamo», questo lo striscione dei tifosi gialloblu che ha fatto da contorno a un clima surreale. E in effetti almeno fino all’ultima mezz’ora di gioco, la questione societaria del Parma sembra averla fatta da padrona sul gioco in campo. Ritmo basso, poco agonismo nel silenzio dei bergamaschi, in segno di rispetto verso i cori che hanno contestato il presidente Manenti. I padroni di casa, dunque, hanno proprio la testa altrove e gli uomini di Reja sembrano non volerne o saperne approfittare, suscitando il malcontento del tecnico friulano, che invece vorrebbe fare bella figura al suo esordio in Atalanta. «Pensavo ci fosse un po’ più di tolleranza. Stavo richiamando i miei giocatori per salire», le sue giustificazioni per difendersi dall’espulsione subita. Ma l’arbitro Marco Di Bello non fa sconti neanche a Rodriguez all’87’. Bella scena di solidarietà sportiva lo scroscio di applausi da entrambi gli spalti per Lucarelli e compagni.
EMPOLI – GENOVA –  Pareggiano diversamente dal Milan, in modo equilibrato, anche i liguri in casa dei toscani. Al 27’ un astuto Niang sorprende Sepe, che non può nulla per evitare il vantaggio rossoblu e per tutto il primo tempo gli ospiti continuano ad attaccare sul settore di sinistra. La reazione dei padroni arriva dopo circa venti minuti con un colpo di testa di Barba, ma nulla di fatto. Per il momento. Il bomber infatti, subentrato a Tonelli, infortunato dopo 5 minuti di gioco, stavolta non sbaglia, sempre su angolo, al 65’. Buona prestazione di Perin che nel finale evita il pasticcio del 2-1.
MILAN – H.VERONA I rossoneri si fanno beffare al 95’ da N. Lopez, straordinario ingresso inventato e indovinato da Mandorlini al 79’. Gli scaligeri partono subito bene : un astuto Ionita è bravo a procurarsi il rigore grazie a uno sgambetto di Muntari e al 18’il vecchio Toni realizza un perfetto cucchiaio dal dischetto. La reazione del Milan non è immediata. Anzi. In campo si presentano insufficienti, a tratti immaturi, come alla continua ricerca della propria identità. Sarà solo un intervento in ritardo di Jankovic su Mexes a decretare il rigore non fallito da Menez (41’). Il difensore francese gioca davvero una partita di gran cuore che lo conduce a procurare l’autorete di Tachtsidis al 47’. Quando Mandorlini è espulso al 91’per proteste sulla presunta scorretta gestione di alcuni falli, forse non immagina lontanamente di pareggiare sul filo del rasoio, proprio grazie a un suo geniale cambio tattico. Forse Inzaghi per uscire dalla crisi, dovrebbe evitare di cambiare formazione ad ogni partita…
SAMPDORIA – CAGLIARI – A Genova si gioca un match piuttosto equo circa il possesso palla, che però premia i padroni, piazzandoli al 5°posto. In effetti gli ospiti non partono per nulla male come testimonia il formidabile tiro di Longo, egregiamente parato da Viviano. Trascorrono dieci minuti e il gol invece lo realizza su corner De Silvestri , con relativo balletto sotto la gradinata Sud. L’inizio della ripresa vede eccellente protagonista Farias, ma ogni sua palla si ostina a non voler entrare in rete. Eto’o sembra finalmente essersi integrato nel club blucerchiato, tanto da raddoppiare con il 1°gol in casa al 72’, punendo gli uomini di Zola proprio nel loro momento di maggiore pressione. E se di recente Totti era stato bersaglio di critiche per  un selfie in campo, l’attaccante camerunese si munisce addirittura di fotocamera  professionale per immortalare la gioia dei suoi tifosi. Anche i calciatori si lasciano contagiare dai nuovi costumi sociali. Un Avelar visibilmente nervoso si fa espellere all’82’e le lodevoli iniziative di Sau nel finale, non variano il risultato. Sardi sempre più a corto di punti ridimensionano la crocefissione indebita dell’ex allenatore Zeman.
UDINESE – TORINO –  I granata in completo azzurro per la trasferta di Udine partono sicuri e veloci come testimonia la rete del solito Quagliarella al 15’. Due minuti e la risposta rasoterra di Totò Di Natale. Entrambi siglano il proprio decimo gol in questo Campionato. Al 26’i bianconeri sono ormai svegli e attaccano a più non posso, così dalla doppia deviazione di Pasquale e Konè nasce la papera di Molinaro (autorete). È ancora Quaglia, l’ex indimenticato a tentare il 2-2, ma la palla sfiora clamorosamente il palo. Poi la difesa ospite si appisola un po’ e a quattro minuti dalla ripresa ne approfitta Wague (49’). D’altronde il Toro si sa, usa più il fioretto che la clava, per cui il contropiede non è il suo forte. Ma è Benassi da almeno 25 mt ad accorciare le distanze al 69’: gol prima convalidato, poi annullato, infine assegnato e Stramaccioni esige spiegazioni.I disperati tentativi di El Kaddouri e Amauri non cambiano le sorti del match. E come d’incanto: si rivede Di Natale e l’Udinese torna a vincere.

Nina Panariello

(Foto: Ansa)