Alla Corte dei Miracoli "Camino Flamenco"

SIENA – Il fine settimana alla Corte dei Miracoli parla spagnolo con la terza edizione di Camino Flamenco, appuntamento ormai divenuto consueto anche grazie all’impegno e all’appoggio dell’associazione AndaluSiena. Da venerdì a domenica tre giorni dedicati allo studio della danza, della chitarra, del canto che hanno reso il flamenco una delle arti più note e famose del bacino mediterraneo. Ma anche spettacoli ed eventi. Venerdì, dopo la consueta apericena, dalle 21.30 spazio al Gran Galà con Juan Lorenzo, Pilar Carmona, Dario Carbonell e Rosarillo. Sabato, invece, nuovo appuntamento con l’apericena e, sempre dalle 21.30, palco aperto per “Juerga flamenca”.
La particolarità di questa edizione sarà data dalla possibilità di sperimentare quanto appreso a lezione subito e direttamente con la chitarra, il canto e la ritmica del cajòn, oltre all’opportunità di avere il “palco aperto” per una sera, in cui chitarristi, ballerini e cantanti potranno cimentarsi davanti ad un vero pubblico. Ogni giornata di studio dei vari percorsi sarà autoconclusiva, nel senso che la parte di musica o di coreografia studiata sarà completata e perfezionata all’interno del giorno stesso con un laboratorio congiunto di ballo, canto e chitarra, in modo che lo studio anche per una sola giornata risulti comunque completo e utilizzabile dall’allievo.Ovviamente più giornate si frequentano e minore sarà la spesa proporzionale.
È possibile leggere il programma completo della manifestazione sul sito della Corte dei Miracoli (www.lacortedeimiracoli.org).
Il titolo della rassegna “Camino Flamenco” deriva dal fatto che questa è un’arte molto complessa che spazia dal movimento (danza), al suono (chitarra e voce), alle emozioni (testi e contesti di attuazione) e di conseguenza oltre a una passione iniziale, implica un percorso cognitivo e di maturazione sia in senso culturale che come filosofia di vita.
Trattandosi di un’arte prettamente popolare e “callejera” fruibile per tutti e in qualsiasi momento, prescinde da doti fisiche o artistiche precipue, come l’agilità nella danza classica, o il solfeggio nello studio accademico di uno strumento musicale: per questo motivo “non è mai troppo tardi” per avvicinarsi al flamenco, sia come alunno che come pubblico.
In questo senso la rassegna indica sempre  dei percorsi o “caminos” specifici destinati a perfezionare alcune discipline che in Italia normalmente è difficile studiare.