#Labarabarca sul lungomare Caracciolo di Napoli

NAPOLI – Il lungomare di Napoli ospita “#labarabarca”, performance di Isotta Bellomunno, in esposizione sabato 21 settembre 2013 dalle 12.45. L’evento sarà presentato in conferenza stampa mercoledì 18 settembre 2013 alle 11.30  nella sede dell’associazione “Sarajevo Supermarket”, in piazza Gesù e Maria 13/bis a Napoli.
L’arte può essere un potente mezzo catartico per l’esorcizzazione dei turbamenti attraverso il processo creativo. Il lavoro artistico di Isotta Bellomunno ha la capacità di colpire al primo impatto per la sua intensità emotiva, per il suo rigore e per il potente contenuto insito nel messaggio.
«Quello di Isotta –  commenta l’autrice del testo critico Anna Lucia Cagnazzi –  è un viaggio che prosegue con fatica, con la forza e la resistenza di due remi che affondano, spingono con impegno la massa per poi risalire e poi calarsi ancora, affondare, resistere, sopravvivere a una nuova emersione dalle acque che sono lotta e sostegno allo stesso tempo. I remi della fatica, dunque, ma anche della scelta.La cultura mediterranea si distingue per la volontà innata di stare nelle proprie origini, nel proprio humus, nella propria letteratura. Così questo viaggio è l’ennesima trasgressione di un tabù (la designificazione della morte o, meglio, dell’icona della morte) ed è una prova tanto individuale, intima, quanto tesa alla collettività di una terra in cui i morti non muoiono mai e la vita si svolge per strada, tra le pubbliche vie e non è mai del tutto privata».
Nel 2003, Isotta Bellomunno partecipa alla collettiva nel complesso archeologico del Rione Terra a Pozzuoli, prima mostra che le permette di scoprire un forte interesse verso le arti plastiche. Un punto di partenza per sviluppare un lavoro caratterizzato dall’amara ironia, a tratti beffarda e perennemente provocatoria tipica del genius loci partenopeo e profondamente segnato dalle proprie origini familiari, motivo che fa da sottofondo a gran parte della sua produzione artistica. Nel 2005 si trasferisce a Milano per studiare scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 2011 con il massimo dei voti. In questi anni partecipa a numerose esposizioni  che le consentono di presentarsi ad un pubblico sempre più vasto.
«La traversata in mare – spiega Bellomunno – si sviluppa come un percorso di vita, con l’ingresso nelle acque partenopee, che rappresentano proprio il liquido amniotico del grembo materno, in cui risiede il legame indissolubile tra le pulsioni di Eros e Thanatos. La scelta di creare una bara “a remi” non è casuale: avrei potuto decidere di entrare all’interno della bar(c)a e lasciarmi trasportare dalle correnti. Invece ogni dettaglio ha un suo preciso significato gli stessi remi, per esempio, rappresentano la fatica, la lotta, la sopravvivenza. Io decido di remare e faticare per arrivare dove voglio. Questo non vuole essere solo un messaggio di espressione privata, ma assume il carattere di un vero e proprio viaggio propiziatorio per Napoli».
L’iniziativa è organizzata con il patrocinio morale dell’assessorato ai Giovani, Creatività, Innovazione del Comune di Napoli.