La vendetta dei Templari in Francia

la vendetta dei TemplariDopo la maledizione che sembrava aver colpito i Cavalieri del Tempio, la loro riscossa non poteva tardare ad arrivare.
Veniamo ai fatti: tra gli arrestati nelle Catacombe di Parigi, avvenuti il 23 febbraio 1308, vi era il giovane cavaliere francese Evrad, che, arruolato nel 1282 e valoroso combattente a San Giovanni d’Acri del 1291, scampò alla cattura, riuscendo a nascondersi nelle stesse Catacombe fino al 27 febbraio; sorpreso nel sonno e arrestato, venne torturato ferocemente per due giorni. Con il corpo piagato, due denti persi, divenuto zoppo per le atrocità subite, crollò e confessò. Venne dunque graziato nel giorno della Santa Pasqua e la sua condanna fu la galera a vita.
Dopo la morte per rogo dei capi arrestati che difesero con la vita l’onore dell’Ordine dei Templari il 13 marzo 1314 a piazza Concordia in Parigi, di notte un gruppo di 8 uomini e una giovane donna vestiti da muratori edili e da frati benedettini recuperarono la corazza, la spada e l’anello dai resti mortali di de Molay il Gran Maestro, sparendo all’interno delle Catacombe, passando attraverso le fogne della Città, ove trovavano ricovero circa 400 lebbrosi e tanti mendicanti.
Il Nogaret, Primo ministro di Francia, intanto rassicurava Filippo il Bello sulla maledizione scagliata da de Molay sul patibolo «Papa Clemente, morirai per il giudizio di Dio entro 40 giorni e tu, re di Francia in un anno, insieme con tutti i giudici nostri accusatori e spie perché l’Ordine dei Templari è innocente»; gli disse che era una mera leggenda …
… 37 giorni dopo il papa Clemente V stranamente morì di veleno mentre era in viaggio, assistito da due misteriosi medici trovati lungo il cammino e che, dopo, furono sospettati di essere templari …
… Poi toccò al cavalier d’Uscino, spia principale che testimoniò al processo contro i Templari, poi promosso dal re come ricompensa per questa turpe azione funzionario di polizia e marchese: fu trovato pugnalato a morte sotto casa sua nei pressi del Louvre con un cartello su cui v’era una scritta minacciosa: «Cosi finiscono le spie e i traditori dei Templari».
Subito dopo, in pochi giorni si trovarono sgozzati altre cinque spie e traditori; 25 nobili che erano stati grandi accusatori dei Templari vennero coinvolti in un turbinio di scandali che coinvolsero le due giovani mogli dei principi reali Valois figli di Filippo; vennero quindi arrestati e giustiziati dal governo regio.
Intanto sparivano man mano tutte le prove e il tesoro dei Templari, tranne 150mila fiorini sequestrati precedentemente.
Alcuni mesi dopo venne perfino avvelenato in casa sua il ministro Nogaret, dopo quasi un anno dalla morte di de Molay. Finì in un incidente di caccia anche il re Filippo il Bello, principale nemico dei Templari.
Gli successe il figlio Filippo V, che pure morì in circostanze misteriose e cosi gli altri due successori, suo fratello Carlo il Calvo e l’altro Carlo, lo Zoppo.
Perirono tragicamente e travolti da una serie di accuse incredibili il cardinale de Marigny che era stato il Grande Inquisitore di Francia, suo fratello il sindaco di Parigi e ministro di stato, il ministro Robert d’Artois e suo fratello Beaumont, infine il grande traditore de Peryol che bramava esser il nuovo Gran Maestro templare e accusò il de Molay di nefandezze.
Così due regi cancellieri conservatori dei fascicoli e degli archivi templari sequestrati a Parigi tra il1314 e 1322. Due anni dopo mori tragicamente anche il ministro de Joinville e tutti cominciarono a temere questa vendetta a catena che si protrasse nell’arco di dieci anni.
Pure Jean de Envillle, Siniscalco generale di Polizia reale a Carcassone aveva trovato la morte in circostanze misteriose; suo zio il potente Gran Siniscalco di Francia e dal 1322 Primo ministro aveva giurato di venire a capo di questi misteri legati alla sinistra fama della maledizione o vendetta dei templari ormai disciolti dal 1312, ma non riuscì a trovare quello che era considerato uno dei capi di questa congiura, il templare Evrad, che nel 1310 era stato fatto evadere dalle carceri, nè 35 templari che agivano in Città sotto mentite spoglie agli ordini del nuovo Gran Maestro Larmenius.
Scattò una gigantesca caccia all’uomo, con 500 gendarmi parigini che cercavano tra le strade e le catacombe i misteriosi templari di Marco Larmenius di Marsiglia rifugiatosi a Parigi per impiantare una sorta di cellula clandestina.
Le guardie setacciavano la Farmacia Reale, le osterie, alcuni conventi, chiese, la stessa corte reale e naturalmente le catacombe, dove bruciarono inutilmente i 400 lebbrosi.
Fu chiusa la fabbrica di candele del re e dell’arcivescovado di monsieur d’Elgheber nel quartiere di San Eustachio, ma il padrone, ex templare, riuscì a scappare in tempo evitando l’arresto.
Si diceva che tra il 1303 e il 1307 i Templari avessero tranquillamente trasferito l’Arca dell’Alleanza, gli archivi e il loro tesoro da Parigi alle caverne di Blanchefort in Provenza.
Nel 1307 un mese dopo l’arresto sotto le rovine della commenda templare di Bezu, vicino ai Pirenei al confine con la Spagna, si ha notizia di alcuni capi templari, tra cui Evrad, che effettuavano i lavori per la ricostruzione. Evrad era affiancato da una misteriosa giovane dama di corte – si mormorava fosse Beatrice d’Hirson, troppo protetta ex amante del Nogaret e perciò intoccabile.
In Portogallo e in Spagna intanto fiorivano sotto la protezione dei sovrani locali e con il permesso del nuovo papa del 1318 gli Ordini neotemplari di San Cristobal e di Montesa.
Non ci furono più arresti ma il tesoro di cui si favoleggiava era stato trasferito nel 1308  in Castiglia o forse in Scozia, ma non fu mai trovato. Il mistero permane ancora oggi.
A quell’epoca infatti alcuni templari militarono agli ordini del re di Scozia dal 1314; e altri pochi templari, amici di Evrad – che poi morì di peste nel 1324 nelle Catacombe di Parigi – si erano rifugiati dal 1305 in Spagna, nella zona di Aragona e di Castiglia, facendosi monaci di sant’Antonio Abate nel 1310 e poi nel 1317 erano entrati nell’Ordine filotemplare spagnolo di Montesa.
L’anno seguente alcuni di loro furono ricevuti fraternamente dalla Spagna nell’Ordine portoghese di San Cristobal, mentre dal 1308 la fotta templare era stata inquadrata in quella portoghese; molte attività strane fervevano nel castello di Tomar in Portogallo, già Templare poi assegnato all’Ordine dei cavalieri portoghesi di San Cristobal.
I Cavalieri dell’Ordine del Tempio, non erano stati dunque tutti sterminati; dopo aver punito i colpevoli della persecuzione di cui erano stati fatti oggetto, avuta la loro vendetta, rimasero nascosti, accolti in altri ordini religiosi o militari, e continuarono la loro missione.
I loro valori sono arrivati intatti fino a noi …

 Michele Di Iorio

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