Secondo un’inchiesta recentemente realizzata dall’ “Associazione mondiale del lusso” i Cinesi benestanti non acquisterebbero le merci prodotte nel loro stesso Paese a motivo della scadente materia prima utilizzata. La notizia è davvero sorprendente se si considera che la Cina è il terzo Paese a fare più affari nel mercato mondiale del lusso, dopo USA e Giappone, e se si pensa che secondo le attuali proiezioni, realizzate dall’ Associazione sopra citata, la Cina riuscirà a guadagnarsi il primato in tale settore entro il 2018.
Per non perdere le vendite nei mercati Cinesi molti imprenditori locali, però, inviano la loro merce in Europa per realizzare gli ultimi ritocchi ai prodotti, con lo scopo di poter etichettare il prodotto come realizzato in Europa (sono molti i made in Italy che conseguono a tali tipi di operazioni); i più fedeli, invece, si limitano a manovre più banali, come la collocazione del marchio di fabbrica in posti invisibili o difficilmente accessibili, oppure lo appongono con lettere microscopiche.
In effetti, un’ispezione a sorpresa realizzata dal Governo di Shangai, quest’anno ha confermato le perplessità dei cittadini cinesi: l’indagine ha dimostrato che i prodotti di lusso cinesi non superavano i requisiti di qualità minimi disposti dalla legge, in alcuni casi sono state individuate addirittura concentrazioni di agenti chimici cancerogeni (come la formaldeide). (Fonte foto: web)
Alessio Buonomo