Fotografare un fulmine con un metodo … semiserio

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fulmineEcco qualche consiglio per i fotografi non professionisti:

  • cercare di evitare di essere colpiti dal fulmine mentre lo si fotografa, perché la saetta non ha alcun interesse al fatto che lo vogliate immortalare: è più probabile che sia lui ad “immortalare” voi;
  •  mettersi al riparo sotto una tettoia o almeno avvolgersi una busta di plastica sulla testa;
  •  avere riflessi incredibili per fotografarlo un istante dopo che si manifesta. Comunque al 90 per cento non riuscirete a fotografarlo;
  • procuratevi una macchina fotografica che abbia la modalità di scatto “bulb” o simili (sia chiaro che la “bulb” non è una marca di gomme da masticare!). L’ideale sarebbe avere anche un cavalletto per professionisti ma non mi aspetto che lo siate, e, dati i costi, sarebbe da valutare anche l’ipotesi di pagare un vero fotografo per effettuare l’operazione …;
  • il pulsante bulb funziona al contrario: quando viene premuto apre il diaframma per lo scatto come per fotografare in anticipo, diciamo, e fa smettere di fotografare quando lo rilasciate, dopo aver visto il fulmine (sempre se non vi abbia preso in pieno prima. In tal caso cercate di lasciare andare la macchina per non bruciarla, mentre vi carbonizzate)
  • il diaframma deve restare piuttosto chiuso (diciamo tra f 5,6 e f 8). Se non avete un diaframma regolabile probabilmente avete usato un cellulare e non una reflex, e quindi sarebbe stato meglio  tornare direttamente a casa  prima del temporale;
  • se non vedete fulmini lasciate il pulsante prima di causare una grave atrofia al dito e scaricare la macchina fotografica o l’inutile cellulare che avete portato. Dopo un po’ di tempo, a dito rilassato, potete anche riprovare;
  • una buona postazione, tipo al centro di un campo di grano in aperta campagna, con molti alberi, dovrebbero aumentare la probabilità di fotografare un fulmine ma non dimenticate di stipulare un’assicurazione prima dell’’impresa …;
  • se state ancora leggendo vuol dire che siete ancora vivi, per cui non dimenticate, una volta finito, di tornare a casa e correggere le foto venute male (quasi tutte) con photoshop ultima versione.

Se dopo quest’ultimo passaggio vi rendete conto di non aver scattato lo stesso nulla di buono, prima di asciugarvi e togliervi i vestiti inzuppati di pioggia vi resta sempre come ultima possibilità di carpire qualche foto di fulmini su Internet e spacciarvi per fotografi … quasi professionisti.
Ma non esagerate pubblicando foto come quella del fulmine che colpisce la statua della Libertà a New York o la Torre Eiffel!…

Luigi Marchitto