Il karma di Cagliostro

Cagliostro«Camminai per le vie del peccato. Lunga è la via del male e piena di illusioni … Ma salii la scala di Gabriele, non con i piedi ma con le mani, e raggiunsi la luce di Dio, vincendo la seduzione degli sciacalli».
Ci sono persone, uomini o donne che siano, che rimangono avvolti nel mistero … Una collettività di esseri pervenuti nei secoli a un sapere nascosto e meraviglioso, solare.
Esseri viventi sparsi sulla Terra che si riconoscono e formano un unicum: i Rosacroce, non confraternita, non ordine, non massoni, non settari, ma un elìte di persone umili e sagge costrette a nascondersi per non finire nelle reti di speculazioni e persecuzioni da parte dei potenti della Terra.
Persone che elargiscono i doni dati loro da Dio Gesù in abbondanza, esseri che attraverso i secoli sono legati alla leggenda dell’Egitto ma anche alla sua realtà storica e non leggendaria e al culto delle Piramidi, uniti da un filo specifico di un karma splendente e solare, di un filone di reincarnazione dalla notte dei tempi al servizio di Dio e degli uomini, di un amore panteistico che abbraccia i fratelli alberi e i fratelli animali.
Qui si tratta di un personaggio noto e ignoto allo stesso tempo, Alessandro di Cagliostro  e del karma solare che lo accompagnò sempre, nonostante le ingiuste persecuzioni subite.
Ricerche di prima mano iniziate al carcere di San Leo nelle Marche e portate poi nei mesi scorsi in Italia e Francia in vasta scala da un gruppo di studiosi capitanati da Angela di Cava de’ Tirreni, da  Lucia di Pontecagnano, da Angela di Somma Vesuviana,da Ivana di San Giuseppe Vesuviano, giovani ricercatrici laureate in storia, in architettura, in ingegneria, in lettere.
Partendo dunque dalle indagini iniziate a San Leo, il 2 agosto 2014 le studiose, riunite intorno a un tavolo in uno studio privato di Roma, a Trinità dei Monti, al primo piano del palazzo dei principi Antici, compararono le singole ricerche e ne venne fuori un ciclo di storie incredibili …
Cagliostro, che ha il significato di ”figlio della santa colomba di Dio”, era il nome iniziatico di un nobile siciliano realmente vissuto, don Giuseppe Balsamo, patrizio messinese e di Palermo, famiglia di antico e illustre lignaggio siculo che annoverava marchesi e principi, Cavalieri di Malta.
Giuseppe Balsamo aveva studiato nei collegi ecclesiastici del palermitano; nato nel 1748; fu amico del giovane Cavaliere di Malta Luigi Giuseppe d’Aquino, nome iniziatico  Altotas, nobile napoletano secondogenito dei principi di Caramanico.
Balsamo fu presentato proprio dal d’Aquino alla Loggia palermitana San Giovanni di Scozia e di Malta, nonché ai cavalieri di Malta: venne introdotto come suo discepolo in tema alchemico filosofale e teurgico di stampo rosacruciano. Don Luigi d’Aquino lo condusse poi con sé a Palermo, Malta, Napoli, fin dal 1766.
Fu nella capitale del Regno che Cagliostro fece la conoscenza di  Raimondo de Sangro  e di suo figlio Vincenzo, con il quale ebbe rapporti anche dopo la morte del padre.
Cagliostro fu anche in contatto con Tschudy, amico di Raimondo, che pare fosse la reincarnazione del marchese di Santinelli, che fondò il gruppo internazionale di Studi della Stella Fiammeggiante, pure reincarnato in tempi recenti come fratello Raffaele da Pozzuoli …
Si dice che a sua volta Raimondo de Sangro fosse la reincarnazione del suo avo cinquecentesco Cecco, che nel1600 si era dapprima reincarnato nel discendente Ferdinando.
L’anima illustre dei de Sangro trasmigrò infine nell’ultimo discendente  Michele, morto nel 1891, 120 anni dopo il suo avo Raimondo …
Cagliosto viaggiò molto in Europa, visitando Londra, Strasburgo e Parigi dove s’inimicò la giovane regina Maria Antonietta e il suo entourage. Dopodiché fu costretto a rifugiarsi in Italia, a Rovereto.
Lusingato da amici e da agenti gesuiti della Santa Inquisizione nel 1798 si trasferì dunque a Roma, protetto dalla Loggia francese. Ma tanta protezione non gli servì, perché proprio nella capitale pontificia venne arrestato e tradotto a Castel Sant’Angelo. Giudicato colpevole di eresia, fu condannato all’ergastolo da scontare nel carcere pontificio di San Leo.
Tra quelle mura subì persecuzioni, bastonature, fustigazioni, visse quasi murato vivo. Infine nel 1795 fu ucciso dai suoi carcerieri per paura che le truppe cisalpine filofrancesi venissero a liberarlo. II suo corpo venne gettato in mare davanti ad Ancona.
Nel 1796 quando i filofrancesi arrivarono alla fortezza marchigiana chiesero notizie precise sulla sua sepoltura, ma non ebbero alcuna risposta.
Il mistero che avvolse la sua esistenza sembra che avesse circonfuso la sua anima già prima che nascesse: si dice che Cagliostro fosse la reincarnazione del famoso negromante e teurgo detto Mago Ladino, ovvero Gerolamo Tovazzi, nato nel 1696 a Rovereto.
Di modesta famiglia friulana, Tovazzi pare che avesse il potere di fermare il tempo e di compiere mirabilie come astrologo, teurgo, alchimista, orafo, negromante. Rifugiatosi da anni a Roma presso una nobile famiglia originaria di Rovereto, vi morì nei primi anni del ‘700, reincarnandosi dapprima in Giuseppe Borri, famoso  alchimista italiano morto nel 1748, che soffrì persecuzioni e prigione, proprio come Cagliostro.
Pare che lo stesso Cagliostro dopo la morte si reincarnasse nel principe palermitano Balbiani, nato nel 1795, un alchimista che aveva studiato da giovane come eremita presso i monaci del Chiostro di Monreale in Sicilia.
Morto Balbiani si dice che la sua anima si reincarnasse  in Kremmerz di Portici, al secolo Ciro Formisano, nato nel 1861 e morto a Nizza nel 1930, allievo di Itzar, ovvero Pasquale de Servis, nato a Caserta nel 1825 e morto a Portici nel 1893.
La grande anima fu di nuovo tra di noi a Portici, dimorando nel giovane studente di legge, poi avvocato e filosofo ermetista, dal nome di fratello Luigi.
E tutte queste figure e queste anime reincarnate pare che in qualche modo ruotassero intorno a Itzar e a Sairtis, ovvero l’avvocato Giustiniano Lebano (1832-1919), morto nella sua famosa villa di Trecase …
Alla fine della giornata romana le giovani studiose si incontrarono con  fratelli di varie città d’Europa e d’Italia, per poi ripartire felici per il Sole, per l’Oriente …

 Michele Di Iorio